Berlusconi e Grillo i veri trionfatori. Loro si che sanno comunicare…

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BgTerminate le elezioni ci si chiede se e come il centro sinistra riuscirà a governare alla luce della risicata, ma effettiva maggioranza in Parlamento, ma soprattutto alla luce dell’imbarazzante situazione creatasi tra i seggi del Senato, dove la coalizione di Vendola e Bersani dovrà necessariamente trovare un alleato che gli garantisca una certa stabilità. Purtroppo chi credeva in un cambiamento dovrà almeno aspettare la prossima legislatura, dato che la precaria stabilità di questo governo ricorda tanto quella del 2006. Vi ricordate di Romano Prodi? La sua coalizione avrebbe dovuto annientare la destra di Berlusconi ma in realtà vinse le elezioni dopo un lunghissimo ed estenuante riconteggio. Fu una sorta di scontro all’ultimo voto con il risultato di una vittoria del centro-sinistra che ottenne una maggioranza fragilissima in entrambe le camere. Adesso, rieccoci qui, più o meno stessi attori ma con qualche new entry, a fare i conti con l’ennesimo governo dell’ingovernabilità che dovrà necessariamente trovare una soluzione per non incorrere nella più classica delle spallate.

Il trionfo di Grillo e Berlusconi, così distanti, così simili – Al di là delle percentuali in bilico fino alle ultime ore tra Bersani e Berlusconi, le politiche di bg2quest’anno passeranno sicuramente alla storia per lo straordinario risultato del Movimento 5 Stelle. La lista di Beppe Grillo sbalordisce tutti, entusiasma gli elettori e guadagna un’infinità di voti (circa 18 milioni) portando il Parlamento 108 deputati, e 57 Senatori. Chiunque, anche il più sfegatato dei grillini non si sarebbe mai immaginato un risultato così roseo. Nato in così poco tempo il movimento del comico genovese ha raccolto tutti quei voti degli italiani stanchi delle solite facce e delle solite promesse di destra e sinistra. Ma anche in questo caso, prima di poter asserire con certezza che siamo di fronte ad un cambiamento bisognerebbe farsi due conti; cosa differenzia davvero il tanto chiacchierato Berlusconi dal “castigatore” Grillo? In primis e senza ombra di dubbio, entrambi sono i veri vincitori di queste elezioni, abili nel gestire la comunicazione prima, e nel stupire alla urne dopo.

Poli nettamente opposti ma che hanno molto in comune – Berlusconi ha saputo gestire il suo “periodo di auto-esilio” per tornare alla carica a pochi mesi dalle elezioni. Dall’apparizione in televisione nel programma di Santoro – con uno sharing di ascolti da finale di coppa dei campioni – alle promesse di diminuzione delle tasse; dalla cancellazione dell’Imu (con relativa lettera inviata a milioni di italiani), alla promessa di 4 milioni di posti lavoro. Gli analisti ed esperti di politica lo avevano già dato per bollito ma lui meglio di chiunque altro si è calato nei problemi della gente comune regalando la speranza (sogno) di un Italia in ripresa economica da subito in cambio di un “misero” voto. Beppe Grillo, anche lui abile comunicatore e profondo conoscitore del web, si è calato alla perfezione nell’arte del leader politico, affascinante, convincente e spietato nei confronti degli avversari. Dai bagni di folla nei comizi delle piazze, ai vaffa-day, fino allo storico sbarco in Sicilia a nuoto, e le “mazzate” ai politici italiani: tutti morti, tutti corrotti, tutti a casa! Un messaggio chiaro e preciso che arriva alle orecchie degli italiani come uno di quei ritornelli che ti entrano in testa dalla sera fino al giorno dopo. Il fondatore del Movimento Cinque Stelle si fatto “grillo parlante” di quella Italia stanca di stare a guardare la politica del magna-magna, rivendicando il bisogno di scendere in campo per chiedere gli interessi della collettività, di quella Italia sfruttata, e raggirata da politici incapaci, che hanno portato alle macerie il Bel Paese. Il suo grido (nel senso più letterale del termine) si è sparso in ogni piazza italiana, ed ha fatto presto ad espandersi tra tutti quei cittadini che, richiamati dal suono quasi celestiale del “tutti a casa”, hanno risposto con un “voto di pancia”.

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