Trebisacce (CS): uomo ucciso dalla figlia e fatto a pezzi, i precedenti

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Figli che uccidono i genitori, professionisti uccisi per vendetta ed infine anche omicidi senza un movente. In tutti i casi, pero’, il comune denominatore e’ l’accanimento degli assassini, che dopo aver commesso il delitto ha poi fatto a pezzi i corpi delle loro vittime. Come in un film dell’orrore sono decine gli episodi avvenuti nel tempo in tutta Italia, in alcuni casi per vendetta ed in altri per risentimento nei confronti delle vittime. Uno degli ultimi episodi in ordine di tempo e’ il delitto avvenuto a Perugia il 12 gennaio del 2011, quando un insegnante incensurato, Antonio Leandri, di 53 anni, uccise il padre Olinto e ne smembro’ poi il cadavere fu poi smembrato con un grosso coltello. I resti furono poi abbandonati dall’omicida in diverse localita’ della provincia del capoluogo umbro. Ritornando indietro nel tempo l’ennesimo caso di un figlio che ammazza il genitore e poi fa a pezzi il cadavere. L’episodio avvenne a Verona il 31 maggio del 2010 quando fini’ in tragedia l’ennesimo scontro tra Giorgio Zorzi, 66 anni, un passato a respirare polvere di marmo tra il Rosso di Verona e il Travertino di un’azienda lapidea, e il figlio Piergiorgio, 20 anni, un presente da sfaccendato con problemi comportamentali che lo costrinsero tra il 2006 e il 2008 in una comunita’ per il recupero di disadattati. E’ bastato il volume troppo alto della televisione durante la finale di Champions League tra Inter-Bayern a scatenare l’inferno. Nel marzo del 2010, a Milano l’ennesimo omicidio dai toni raccapriccianti. Un noto esperto d’arte, Giovanni Schubert, di 76 anni, fu ucciso per la somma di 70 mila euro. A commettere il delitto fu Matteo Chigorno, ex collaboratore della vittima, che dopo aver dilaniato il cadavere butto’ i pezzi nel Naviglio a Milano. L’omicidio avvenne al termine di una lite, per una questione di quadri. Chigorno uccise il gallerista, tra i piu’ noti di Milano, a pugni e calci e anche colpendolo con un pezzo di ferro. C’e’ anche un omicidio rimasto senza un perche’ ed e’ quello avvenuto nel novembre del 2007 a Varallo Sesia (Vercelli), la rinomata localita’ turistica piemontese ai piedi del Monte Rosa dove un marocchino di 40 anni fu ucciso e ridotto in pezzi poi gettati in una scarpata. Per l’omicidio furono arrestati i fratelli El Kabir e Fadel Rayih i quali si sono sempre dichiarati innocenti. Ed e’ settembre del 2007 quando la provincia veneziana viene sconvolta dall’omicidio di un trentenne ucraino, Vasyl Hryndey, ucciso a colpi di pistola. Successivamente il corpo fu fatto a pezzo con un’ascia e gettato in un fiume.

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