Reggio: i giovani del Pdl rivendicano il codice etico adottato dal partito, “importante segnale di cambiamento”

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Di seguito pubblichiamo integralmente la nota diffusa dal Presidente Comunale della Giovane Italia di Reggio Calabria, Manuela Infortuna, e dal Presidente Provinciale dello stesso organo, movimento giovanile del Pdl, Luigi Amato (nella foto): “Nella giornata di sabato scorso la politica ha dato un’importante segnale di cambiamento. Prima la mattina del 12 gennaio il
Coordinamento Grande Città del PdL, poi nel pomeriggio quello Provinciale, hanno approvato all’unanimità gli ordini del giorno della Giovane Italia di Reggio Calabria che prevedono regole rigide sulla candidabilità e sulla interdizione dalle cariche dirigenziali di partito. La stesura dei punti, riassunti in un documento, risale al 09 novembre 2012 quando in occasione dell’anniversario della caduta del muro di Berlino il movimento giovanile del PdL ,in un’apposita conferenza stampa, presentò l’iniziativa “Oltre ogni muro”, volta al superamento di tutte le barriere dell’illegalità. Nel corso delle riunioni dei coordinamenti sopracitati si è assistito ad una viva discussione tra i dirigenti piddiellini, discussione che ha perfezionato il documento presentato dalla Giovane Italia ed ha impegnato in modo irreversibile l’intero partito a livello locale a scelte che garantiranno maggiore sicurezza e piena fiducia ai militanti ed ai cittadini tutti. Già perché da questo momento, e non è casuale che il provvedimento sbarchi proprio mentre si sta lavorando alla definizione delle liste per le prossime politiche, nessun soggetto potrà forgiarsi del titolo di candidato o potrà sedere nelle massime assise del pdl prima di aver dimostrato di essere in possesso dei requisiti di legalità e moralità. In sintesi, i coordinamenti del Popolo della libertà, presieduti da Daniele Romeo e Antonio Pizzimenti per il Grande Città, e Roy Biasi e Giuseppe Pedà per il Provinciale, si sono impegnati a non candidare nelle liste in qualsiasi competizione elettorale e a non accettare tra i quadri dirigenziali chi, per i reati di mafia, criminalità organizzata o contro la libertà personale e la personalità individuale, è stato rinviato a giudizio, destinatario di misure interdittive e di misure cautelari, non annullate in sede di impugnazione, o ha avuto comminata una sentenza di condanna; ed ancora chi è indagato in seguito ad un reato per cui sia stata emessa ordinanza di custodia cautelare in carcere oppure condannato per reati di corruzione, concussione e peculato. L’evento, oltre a rilanciare la politica del centrodestra ed a confermare la propria credibilità nell’azione amministrativa, ha di fatto realizzato uno degli obiettivi fondamentali che la Giovane Italia si è posta sin dal principio, ribadito nel documento congressuale del PdL dello scorso anno in cui il movimento giovanile chiese ai vertici del partito di garantire i giusti spazi nella definizione delle politiche decisionali. Dunque non più dei giovani ai margini della politica locale ma dei veri protagonisti della scena partitica. Il PdL ha dimostrato così la propria propensione all’ascolto ed alla condivisione, proiettandosi a tutti gli effetti in una nuova e migliore dimensione governativa sia nazionale che comunale“.

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