Reggio Calabria: “Guardia Medica inadempiente, non hanno neanche termometro”. L’incredibile testimonianza di una studentessa fuori sede

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Riceviamo e pubblichiamo l’incredibile testimonianza di una studentessa fuori sede a Reggio Calabria che, nel tentativo di prestare aiuto ad un amico malato, si è scontrata con una Guardia Medica che si è rivelata sprovvista persino dei farmaci base per il primo soccorso. Ecco di seguito il racconto che ci è pervenuto:

Nella notte tra sabato e domenica un mio caro amico, come me studente universitario fuori sede, ha accusato un forte malessere. Il giorno dopo, persistendo le sue condizioni, ho deciso di rivolgermi alla Guardia Medica di viale Amendola, a Reggio Calabria. I tentativi di contatto telefonico sono iniziati intorno alle 12, ma solo alle 14.3o ho ricevuto una risposta. Dall’altro lato del filo mi è stato però detto che una “banalità” come una probabile influenza, non giustifica una visita a domicilio.

Dal canto mio ho però specificato che siamo studenti fuori sede, senza la possibilità di appoggiarci a una famiglia, a mezzi di trasporto proprio o a medici di fiducia. Il medico però non ha voluto sentire ragioni, “suggerendomi” di portare il ragazzo malato alla Guardia Medica o di andare alla farmacia di turno. La farmacia però era troppo distante per raggiungerla a piedi. Ho deciso quindi di fare un giro di telefonate ad amici e colleghi universitari, per trovare qualcuno che ci fornisse un passaggio in auto. Trovato un collega che ha gentilmente acconsentito a venire a prenderci, ci siamo diretti alla Guardia Medica, affinché il mio amico venisse visitato. 

Giunti sul posto però ci è stato risposto: non abbiamo termometro, plasil o fosforilasi. Ci è stato detto che se io ero capace di fare un’iniezione, ci avrebbero prescritto il farmaco che sarei andata a comprare e lo avrei somministrato personalmente al paziente. Ma in caso contrario il mio amico ne poteva anche fare a meno. Insomma alla fine gli hanno semplicemente misurato la pressione.

Trattasi questo di un caso di disservizio bello e buono. Mi sono documentata e so che erano obbligati ad effettuare la visita a domicilio, perché non potevano sapere se si trattava effettivamente di una semplice  influenza. In più l’ammalato non era in condizioni di spostarsi per la città. E, ancora più grave, la Guardia Medica era sprovvista di tutto l’occorrente che serve per un primo soccorso. Ho il sospetto che mancassero loro anche le siringhe. 

Siamo studenti universitari fuori sede, già con pochissima tutela da parte delle istituzioni, ed ora dobbiamo vederci sbattere la porta in faccia persino dalla sanità. Tutto ciò è vergognoso!

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