Reggio, Panico fa sì che Reggio Non Tace più: l’assemblea pubblica di ieri sera al Cedir

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    È un’aula Versace stracolma quella che al Cedir ospita l’assemblea pubblica fortemente voluta dal Movimento Reggio Non Tace ai tempi dell’amministrazione Arena e oggi concessa dal commissario Panico. Tre ore quelle previste per dare spazio alle istanze dei cittadini. Quaranta gli iscritti massimo, secondo previsione. Il Commissario concederà anche agli esclusi dalla lista, tutti fino all’ultimo, la parola. Sono poche le voci dei singoli cittadini. Chi affolla la sala del Cedir è espressione di gruppi, associazioni, quartieri, movimenti. Il tempo ristretto impone una scelta di campo. Ma tutti trovano spazio e parola. Nel mormorio delle seconde file si dice: “per la prima volta”. Ognuno dice la sua. Dal ghetto di Arghillà all’aumento delle tasse, passando per i servizi e gli autobus. Fino alle associazioni e i quartieri con le loro problematiche.

    E poi i giovani, la mancanza di lavoro e la nuova emigrazione. L’assemblea è ordinata, Panico ascolta come da carattere e ruolo, in silenzio senza commentare. È paziente. Cosciente e responsabile fino all’ultimo del suo ruolo. Da spazio a tutti. È l’orecchio di una cittadinanza rimasta troppo a lungo in silenzio. Già, oggi Reggio Non Tace. E alza i toni quando a parlare in finale è l’ex consigliere comunale Giuseppe Agliano. La platea esplode non contro l’uomo ma contro un modello. Panico e Ladiana, il padre spirituale del movimento nato dopo la notte delle bombe in procura, riporta la calma. Le conclusioni sono del silenzioso ma attento prefetto Panico. I tre momenti salienti nei tre video a seguire:

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