Amministrative Messina, Salone delle Bandiere stracolmo per la presentazione della candidatura di Renato Accorinti: “voglio essere il Sindaco di tutti, a partire dagli ultimi”

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    Lo slogan di Renato Accordi, candidato Sindaco per la città di Messina, recita “cambiamo Messina dal Basso”. Stamane, alla Sala delle Bandiere di Palazzo Zanca c’era tantissima gente, incuriosita e affascinata da un nuovo vento di entusiasmo. Un Renato Accorinti sorprendentemente emozionato, o per meglio dire commosso, ha iniziato il suo intervento accolto da un lungo applauso.

    Il suo intervento parte da una riflessione e un richiamo alla sensibilità: “bisogna avere fiducia nell’umanità, se non avessimo fiducia nell’umanità saremmo dei perdenti. Io credo nell’energia che c’è dentro ognuno di noi. Mi sento in difficoltà a ricoprire il ruolo del Sindaco, perchè non mi sento capace. La mia candidatura ha senso solo se c’è un senso di unione, e di collettività. In questa mia campagna chiedo l’aiuto e la collaborazione di tutti. La collettività è la chiave per un ottimo lavoro, dobbiamo evolverci da un condominio freddo ad una comunità, è un lavoro lungo e difficile ma dobbiamo lottare ogni giorno come se fosse l’ultimo. Il progetto di lottare insieme è lungo e faticoso, ma sarebbe solo l’inizio ed ha senso solo se tutto ciò può continuare nel tempo. Se tutti insieme crediamo in progetto che ci coinvolge, dall’avvocato al disoccupato, nessuno escluso, uniti possiamo cambiare lo stato delle cose”.

    Accorinti, il Sindaco di tutti, a partire dagli ultimi. “Dire sono il “indaco di tutti, per me non ha più senso. Io dico, sono il Sindaco di tutti, a partire dagli ultimi. Per chi non ha nulla è fondamentale stargli accanto e stimolare l’interesse a la partecipazione. Anche solo con poche persone abbiamo messo in piedi il progetto della mia candidatura, facendo crescere intorno a noi l’entusiasmo e la voglia di fare in sinergia. Indipendentemente dalle associazioni o dai partiti siamo chiamati a lottare per il bene comune. Nella vita di tutti i giorni facciamo mille sforzi per perseguire ciò che ci divide, ma io dico che oggi dobbiamo sforzarci a fare di tutto per essere uniti e lottare in nome del benessere e della crescita di questa nostra città”.

    Un concezione di Primo Cittadino, decisamente fuori dai canoni. “Il Sindaco non è colui che risolve tutti i problemi! Chi è che può risolvere tutto? Forse solo Silvio – ironizza Accorinti. Non può esistere “ci penso mi”, o collaboriamo insieme a tutti i cittadini o questa mia candidatura non ha senso. Non mi sento degno di farlo da solo, ed è sbagliato pensare di concedere una delega, anche al più nobile degli uomini, bisogna lavorare tutti insieme sfruttando le competenze degli individui e la voglia di cooperare. Se dovessi fare qualcosa di sbagliato prendetemi a calci e buttatemi fuori!! Non posso, e non voglio sentirmi dire fai tu! Così uccideremmo la democrazia. Il principio stesso della democrazia è fondato sulla partecipazione, attorno a me ho bisogno e chiedo il supporto di gente propositiva e legata all’interesse di tutti, ma partendo dal basso. Se sblocchiamo questo tassello possiamo fare un passo avanti”.

    La cultura e giovani sono la chiave di una comunità in crescita. “Guarderemo le cose con gli occhi dei bambini, qualunque percorso deve essere legato al “saggio investimento” sui giovani, se non sarà così questa è una società che non avrà futuro. In 50 anni in questa città non ho visto realizzare nulla per i ragazzi e per la cultura. L’economia è importantissima, e non la sottovaluto, ma la la crescita e l’evoluzione culturale dei giovani è fondamentale per il perseguimento di una crescita anche sotto il profilo economico. Se la cultura costa, costa ancor di più non averla. In questa città abbiamo risorse infinite. Già qui in questa stanza abbiamo delle risorse straordinarie, ma dobbiamo fare un patto: anche dopo le elezioni, anche se non dovessimo farcela, una volta dentro questo palazzo dobbiamo essere ancora più uniti”.

    Il progetto della flotta intercomunale, Reggio e Messina: un’unica realtà. “Dobbiamo costruire una unica città. Quanti stupide battute, o frivoli preconcetti sui reggini, sulla città di Reggio Calabria. Da anni esiste un’economia basata sulla collaborazione delle due città dello stretto e su questo dobbiamo investire. Vorrei istituire il progetto di una “flotta intercomunale” che dia la possibilità ad un cittadino messinese o reggino di spostarsi da una sponda all’altra costa (ad prezzo minimo) che porti denaro nelle casse del comune, e che dia l’opportunità di vivere le due città come se fossero un’unica realtà”.

    Bilancio partecipativo. “I progetti economici e i bilanci del comune saranno online e condivisibili da tutti, come punto di partenza per coinvolgere i cittadini e metterli al corrente delle spese pubbliche . Questo per me è un atto d’amore! Se non c’è un noi, io me ne vado, perchè fallirebbe il progetto. Ognuno di noi, ognuno di voi, deve divulgare l’idea del progetto per il bene comune, lavoreremo tutti insieme con gioia. So che non è una grande cosa, ma ribadisco di voler continuare a percepire il mio stipendio di insegnante, per non perdere il contatto con la realtà. Se aumenta il costo del latte deve bruciare anche a me, non solo ai cittadini meno abbienti. Dobbiamo essere tutti sulla stessa barca ed io per primo, per poter dare il giusto supporto e le giuste riposte. Con i soldi della collettività bisogna essere seri, niente alberghi a 4 o 5 stelle per chi va in trasferta per impegni amministrativi, le fatture saranno messe online e visibili a tutti”.

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