Trasporti nello Stretto, prorogato fino al 2016 il servizio ‘Metromare’. E c’è chi si dice soddisfatto…

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E’ stato prorogato per altri tre anni, fino al 2016, il servizio ‘Metromare’ grazie a un emendamento approvato dal Senato che ne prevede il rifinanziamento a partire dal 28 giugno 2013, quando il contratto sarebbe scaduto. In tanti oggi, da entrambe le sponde dello Stretto e in modo trasversale tra partiti e movimenti politici in quest’anomala situazione in cui tutti pretendono di dividersi “meriti” auto-attribuendoseli, si dicono soddisfatti e contenti per una notizia che, in realtà, non ha nulla di positivo. Oggi stanno esultando per quella che in realtà è una beffa per tutti i pendolari e per tutti coloro che vorrebbero un sistema di trasporti adeguato tra due città così vicine e importanti come Messina e Reggio Calabria. Ricordiamo che Metromare è un aborto di servizio nato da un bando assurdo realizzato sui tavoli del potere ministeriale romano da persone che non avevano, nel lontano 2007, alcuna conoscenza delle dinamiche e delle esigenze dei trasporti nello Stretto, quando in realtà c’è un polo di studi, a Reggio, e precisamente presso il Dipartimento di Ingegneria dei Trasporti dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, con ricercatori del calibro di Corrado Rindone e Antonio Vitetta che più volte hanno segnalato, anche a livello mediatico, le criticità e le vere problematiche del trasporto tra Calabria e Sicilia. Che, adesso, rimarranno ancora così lontane per altri tre anni. E c’è chi si dice soddisfatto, per due città che rimangono completamente isolate negli orari serali e notturni, i cui pendolari sono costretti a pagare prezzi incredibilmente esagerati con l’assurdo obbligo di dover dichiarare alla partenza anche l’orario del ritorno, previo sovrapprezzo, quindi vedendo limitata (o comunque condizionata) la loro libertà di spostarsi in base a esigenze quotidiane. Una vergogna che è già un danno, a cui oggi va aggiunta – appunto – quest’ulteriore beffa…

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