Barcellona Pozzo di Gotto: l’Amministrazione Collica replica alle accuse del Partito Democratico

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L’Amministrazione Comunale di Barcellona Pozzo di Gotto, tramite una nota stampa, replica gli attacchi del Partito Democratico in merito alla questione del Patto di Stabilità e sugli aumenti delle varie imposte comunali. Di Seguito riportiamo integralmente il comunicato diramato dall’Amministrazione.Dispiace tornare a leggere di attacchi, infondati, immotivati e populisti nei confronti dell’Amministrazione comunale, anche quando questa consegue quello che è, agli occhi di tutti, un ottimo risultato giudiziario, frutto di una attenta ed oculata gestione della delicata questione, ovverosia la sospensione della sanzione – di 860.000,00 Euro – irrogata a seguito dello sforamento del patto di stabilità interno. 

E dispiace ancora di più che a fare questo genere di attacchi sia il Partito Democratico, che sembra alternare in modo schizofrenico, dichiarazioni di disponibilità, apertura e richieste di coinvolgimento amministrativo, a critiche infondate e mal documentate, con evidente finalità demagogica.

E’, infatti, un comportamento irresponsabile insinuare – in una cittadinanza stremata da una crisi economica che nella nostra zona morde ancora più che altrove – il dubbio che l’aumento della tassazione comunale sia conseguenza di una leggerezza dell’Amministrazione per un presunto ritardo nella presentazione di un ricorso; ciò, per di più, in un momento in cui le famiglie sono allo stremo delle forze e la tensione sociale è a livelli insostenibili.

La gravità dell’affermazione è, poi, se possibile ancora maggiore, avuto riguardo alla radicale falsità della stessa, facilmente e documentalmente riscontrabile da un breve excursus cronologico della vicenda: il 25 ottobre 2012 veniva approvato dal Consiglio comunale il regolamento IMU e le relative aliquote nonché l’aumento dell’addizionale IRPEF, modulate in ragione della necessità di reperire maggiori entrate per far fronte alla drammatica situazione generale; la prima pronuncia, invece, sul “patto di stabilità”, è quella ottenuta dal comune di Messina, che il PD locale indica come esempio di efficienza e tempestività, che arriva solo in data 8 novembre.

Orbene, tenendo conto che il termine ultimo per l’approvazione del bilancio, dei regolamenti e delle aliquote d’imposta era inderogabilmente fissato per il 2012 al 31 ottobre, sarebbe stato impossibile non considerare la sanzione per lo sforamento del patto di stabilità e, quindi, non prevederne la copertura.

Bisogna altresì segnalare che gli aumenti d’imposta, che hanno interessato sia l’IMU che l’addizionale comunale IRPEF, sono stati necessari al riequilibrio di un disavanzo di bilancio solo in minima parte riconducibile alla sanzione per lo sforamento del patto di stabilità, avendo inciso in maniera negativa in tal senso anche l’esistenza di un disavanzo pregresso di Euro 131.750, al quale si aggiungono i tagli ai trasferimenti da parte dello Stato e della Regione e l’eliminazione dell’addizionale comunale sull’accisa per l’energia elettrica, per un totale che supera i 2.400.000 Euro.

Infine, non bisogna dimenticare che il provvedimento del TAR (c.d. “ordinanza sospensiva”) ha carattere di temporaneità e non entra nel merito della vicenda processuale, non potendosi, quindi, escludere a priori che un diverso esito del procedimento pendente innanzi alla Corte Costituzionale determini la necessità di trovare copertura per le somme riferibili alla sanzione per lo sforamento del patto.

Ci si sarebbe aspettato, quindi, non tanto nei confronti dell’Amministrazione, quanto piuttosto della cittadinanza, un atteggiamento improntato a correttezza e senso di responsabilità, poiché, specie su tematiche così delicate, non sono ammissibili strumentalizzazioni di sorta”.

 

 

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