S.Andrea di Rometta (Me): paura di nuove alluvioni. Ma le autorità non rispondono all’appello dei cittadini

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    Il sindaco di Rometta, Roberto Abbadessa e Santi Marmino

    Novembre 2011 – Novembre 2012. E’ passato un anno ormai dall’alluvione che distrusse Saponara e la sua frazione Scarcelli, in provincia di Messina, provocando tre vittime. In quell’occasione anche il borgo di S.Andrea, frazione di Rometta, subì ingenti danni e molte famiglie furono costrette a lasciare la propria abitazione, perchè non più sicura. Il fango che scendeva giù dalla montagna ha terrorizzato i cittadini di S.Andrea e ha bloccato l’unica via di fuga percorribile: la Strada Provinciale 54. Una strada sulla quale vige il divieto di transito in caso di cattive condizioni atmosferiche. Ma sono tantissimi gli interrogativi che assillano i cittadini del paese. Interrogativi elencati in una delle due lettere stilate dal “Comitato Pro Sant’Andrea”, che da mesi tenta di avere dei riscontri da parte del presidente della provincia di Messina, dalla protezione civile e dal Prefetto di Messina. Ma nessuna risposta è arrivata dalle autorità, che non sono state presenti all’incontro di oggi per confrontarsi con i cittadini e con le loro paure. La rabbia degli abitanti dell’antico borgo è tanta e aumenta ogni volta che si sentono ignorati. Ma andiamo con ordine.
    Il 13 giungo 2012, dando seguito all’ordinanza n° 27 del sindaco di Rometta, Roberto Abbadessa, presente oggi presso la sede del Comitato, si era dato il via ai lavori di livellamento del torrente antistante il paese. Un torrente che attualmente è ancora piano, privo di sagomature, perchè i lavori che la ditta incaricata dal primo cittadino avrebbe dovuto svolgere sono stati bloccati dal sequestro dei mezzi. Senza contare che la soluzione più appropriata per quel tratto che congiunge Sant’Andrea con Cavaliere, frazione di Saponara, sarebbe la costruzione di un ponte stradale, fondamentale come via alternativa di fuga. Al momento infatti, l’unica strada che porta al paese è la già citata Strada Provinciale 54. Immaginiamo il momento il cui tale via non sarà praticabile per le condizioni meteo avverse: dove andranno i cittadini di S.Andrea? Inoltre, molti di loro potrebbero trovarsi impossibilitati a raggiungere il posto di lavoro o la scuola. Ebbene gli abitanti del borgo chiedono in coro di sapere: chi potrà certificare le loro assenze?
    Forte è poi la preoccupazione per i versanti collinari. La loro messa in sicurezza, secondo quanto spiega il sindaco Abbadessa, è prevista nel programma messo a punto dal comune, ma mancano sostanzialmente i fondi per avviare i lavori. Al momento si conta solo il terrazzamento effettuato nella zona di Via degli Anastasi. Per il resto, tutto tace. Non si sa se e quando avverranno gli interventi di ripristino, messa in sicurezza e mitigazione del rischio idrogeologico. La cifra necessaria per rimettere in sesto i costoni venuti giù con il fango ammonta a circa 1 milione e 100 mila euro.
    Molti restano anche gli interrogativi dei privati. Quattro delle famiglie che hanno dovuto sgombrare casa non vi hanno più fatto ritorno, perchè mancano i requisiti minimi di sicurezza.

    Santi Marmino e l’Avv. Giuseppe Laface

    All’incontro di oggi ha preso parte, oltre ai tanti cittadini, anche l’avvocato Giuseppe Laface, che in passato ha ricoperto la carica di assessore con delega ai Lavori Pubblici, Contenzioso ed Edilizia Privata nel comune di Rometta. Laface ha incoraggiato gli abitanti del borgo a perseverare nelle iniziative intraprese, chiedendo eventualmente un incontro ufficiale al nuovo prefetto appena insediatosi a Messina. L’avvocato, visibilmente coinvolto nelle vicende del paese, ha esortato i cittadini a non demordere e a non accettare passivamente che dei finanziamenti dapprima annunciati finiscano poi nel dimenticatoio. “In una situazione di emergenza si spendono tanti milioni per spalare il fango. Milioni che potrebbero essere impiegati in maniera preventiva” ha concluso Laface.
    Tra gli aderenti al Comitato Pro Sant’Andrea fa capolino anche l’idea di interpellare il neo presidente della Regione, Rosario Crocetta, per mostrargli qual è la reale condizione del borgo, vulnerabile all’azione distruttiva di una eventuale alluvione. Si pensa anche ad azioni di protesta pacifica.
    Ma il punto resta uno solo: le idee del Comitato andrebbero ascoltate da chi di competenza. La voce dei cittadini, che invocano sicurezza e che desiderano continuare a vivere nel borgo che hanno sempre amato, merita più spazio tra gli interessi dei vertici regionali.
    E purtroppo, di fronte all’indifferenza dimostrata dalle autorità convocate, si fa sempre più strada la convinzione che il Sud stia sempre un gradino sotto. Che la paura della gente del Sud non sia uguale a quella del Nord. Che forse, è preferibile risanare territori più produttivi rispetto a un borgo storico, che magari secondo qualcuno potrebbe essere semplicemente “delocalizzato“. Intanto i cittadini di Sant’Andrea, come fa intuire anche il presidente del Comitato Santi Marmino, sono determinati nel portare avanti la loro battaglia.

    Di seguito, vi mostriamo alcuni scatti delle condizioni attuali di Sant’Andrea:

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