Ponte, ambientalisti: “non si capisce quali altre verifiche si debbano fare, il Governo metta fine alla vicenda”

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“E’ una vicenda che il governo dovrebbe chiudere subito, senza oneri eccessivi a carico dello Stato”. Questo è quanto emerge da un convegno sul Ponte sullo Stretto di Messina organizzato da Legambiente, Wwf, Italia nostra, Fai, e Man (Associazione mediterranea per la natura). Le sigle ambientaliste chiedono che “ venga rigettato il progetto ora in Valutazione di impatto ambientale” e che si “’sciolga la Stretto di Messina Spa. La decisione del governo è “stata quella di non decidere”, rimandando le verifiche e la bancabilita’ dell’opera di due anni: “Rischia di trasformarsi in un terreno minato, invece di essere un’exit strategy” quanto “individuato dal governo Monti il 31 ottobre (poi codificato nel decreto legge 187/2012)”.

“Non si capisce quali altre verifiche tecniche si debbano fare”. Inoltre il costo dell’opera è lievitato, spiegano: all’inizio era di 3,9 miliardi di euro ed oggi viene valutato in 8,5 miliardi di euro, oltre mezzo punto di Pil. In realtà, secondo le associazioni, ci sarebbero “già oggi tutti gli elementi per considerare non meritevole di approvazione il progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina e per chiudere con il General Contractor Eurolink, capeggiato da Impregilo, cancellando la Stretto di Messina Spa”.

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