“Ho perso il ponte” di Mario Di Giuseppe

StrettoWeb

Riceviamo e pubblichiamo l’opinione di un nostro lettore:

Io il ponte lo volevo. Voi no. Mi sa che alla fine avete vinto voi. Intendiamoci, non era una gara. Più che altro uno scambio di idee, una difformità di punti di vista, un semplice pro o contro. Io credevo che il ponte portasse lavoro per tanti anni, diretto e indotto. Poi che portasse turismo. Poi che spostasse i riflettori su questa sponda di Stretto, spesso nota per fatti poco felici. Voi invece mi avete spiegato che il ponte deturpa il paesaggio, sarà appaltato dalla mafia, farà perdere posti di lavoro, disturberà la migrazione degli uccelli e l’orientamento dei pesci. Poi sono arrivate le alluvioni. “I soldi del ponte si impieghino per rendere solido il territorio!” – “Giusto, sono d’accordo”. Poi sono passati gli anni e di soldi per le emergenze se ne sono visti pochini. I lavori, là dove incominciati, vanno a rilento. Le famiglie possono rientrare nelle case oramai “sicure”. Se non ne sono convinte, possono cercarsi un altro alloggio, ma a spese proprie.

Poi il gruppo Ferrovie dello Stato trova la scusa di dover restituire le aree Officine Grandi Riparazioni al Comune, perché ricadenti in zone soggette a lavori per le opere connesse al ponte. Suvvia, tanto il ponte non si fa (lo ha detto il governo in carica)! Ricapitoliamo: il ponte non si fa (io ho perso, voi avete vinto). Soldini per mettere in sicurezza il territorio non se ne sono visti (se non dopo decine di morti, esclusivamente per le emergenze, insufficienti anche per gestire quelle!). Difficilmente se ne vedranno. Manifestazioni delle magliette rosse per chiedere sicurezza ed investimenti “giusti”, se ci sono state, non hanno avuto la risonanza medesima di quelle per dire di no al ponte. Il lavoro lo perdiamo sempre di più e siamo anche presi per i fondelli da chi se ne frega del tessuto sociale e disinveste un giorno per due (certo è che l’azienda para-privata non può investire e sperperare soldi la dove non c’è mercato, è questa la cosa più drammatica sulla quale riflettere!). Le paperelle ed i pesciolini, cordialmente, ringraziano. Io ho perso. Voi siete proprio sicuri di aver vinto?

Mario Di Giuseppe

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