Chi è davvero Flavio Briatore? La biografia completa dell’imprenditore che come boss di ‘The Apprentice’ ha creato un fenomeno mediatico

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Chi è davvero Flavio Briatore, il noto imprenditore che in questi giorni sta ospitando nella sua lussuosa residenza kenyana di Malindi l’ex premier Silvio Berlusconi che adora questa “location” per concedersi qualche giorno di relax? Sul web, tra mille pagine e articoli dedicati al “boss” del recentissimo show televisivo di grande successo, ‘The Apprentice’, è difficile ricostruire la vera storia di Briatore, figura controversa che stimola ricostruzioni fantasiose.
Ecco, quindi, la sua vera biografia completa e dettagliata:

Flavio Briatore nasce a Verzuolo (Cuneo)  il  12 aprile 1950 da genitori entrambi maestri di scuola elementare.

Conseguito il diploma di geometra, Briatore inizia a lavorare  come agente assicurativo RAS a  Ceva  (CN) . Nel 1974 si trasferisce a Cuneo dove intraprende  l’attivita’ di dirigente della  CONAFI, un’importante commissionaria di Borsa,   dedicandosi al tempo stesso  a un  progetto imprenditoriale:  lo sviluppo di un  villaggio turistico in Sardegna, Isola Rossa , che un anno  piu’ tardi  vendera’ a un immobiliarista cuneese. Nel 1975 Briatore e’ socio fondatore di CUNEO LEASING, diventata la piu’ grossa societa’ di leasing in Italia ( sara’ poi acquistata dal gruppo De Benedetti) . Nel 1977 entra in PARAMATTI, leader nel settore delle vernici,  dove assume il ruolo di Amministrato Delegato, diventando allora il piu’ giovane AD  di un’Azienda non familiare quotata in Borsa.

Nel 1979 Briatore si trasferisce a Milano, dove collabora con il finanziere Giorgio Patroncini presso la  Finanziaria Generale Italia.

Intorno al 1980, Briatore viene coinvolto in vicende relative al gioco d’azzardo. Subisce una condanna che gli  verra’ successivamente condonata. Nel 2010 Briatore  ha ottenuto la riabilitazione dal Tribunale di Torino e ha anche provveduto a pagare interamente i danni a tutte le parti lese.

A metà degli anni 80, in America, grazie all’amicizia con Luciano Benetton ,conosciuto negli anni milanesi, Briatore apre alcuni negozi in  franchising e collabora con Luciano all’espansione del marchio Benetton sul mercato americano.

Nel 1989, la famiglia Benetton  gli propone di andare in Inghilterra per dirigere la loro squadra di Formula 1, che era stata creata nel 1986 sulle ceneri della scuderia  Toleman.

Briatore accetta ed inizia così la sua  brillante carriera con il Team, prima come Direttore Commerciale e subito dopo come Direttore Generale.   Briatore e’ il pioniere in Formula Uno di uno stile manageriale dinamico e innovativo: con l’intuizione che la Formula Uno deve essere anche spettacolo e business e non solo sport, punta sulla comunicazione e sul marketing, attirando sponsors e partners di prestigio . La squadra si rafforza e Briatore, sempre attento ai costi e imponendo budget contenuti alla squadra, cerca un giovane talento da far crescere assieme al Team. Nel 1991 ha l’intuizione di ingaggiare il giovane tedesco  Michael Schumacher, che viene prelevato dalla Jordan e che in Benetton Formula diventa campione del mondo nel 1994 . Nel 1995 Briatore forgia un’alleanza strategica con  la Renault, che diventa  motorista della squadra . Il 1995 segna il grande successo di Benetton Formula ,  che conquista il campionato costruttori e il campionato  piloti.

Nel 1993 Briatore crea  FB Driver Management, unasocietà di gestione di piloti automobilistici ,che nel corso degli anni  annovererà piloti come Fisichella, Trulli, Kubica  Webber , Maldonado e tra i quali  spicca  il campione del mondo Fernando Alonso, che viene  scoperto e ingaggiato dal talent-scout  Briatore quando il giovane spagnolo  aveva appena18 anni.

Alla fine della stagione 1994 Briatore rileva la squadra francese Ligier , la ristruttura portandola due anni dopo alla vittoria del Gran Premio di Montecarlo con il pilota  Panis.  Nel 1997 Briatore vende la Ligier ad Alain Prost e la squadra diventa  Prost Grand Prix, per poi cessare  di esistere nel 2002. Nel 1996 Briatore acquista anche la squadra  Minardi e dopo averla ristrutturata,  la rivende a Gabriele Rumi. Nello stesso anno Michael Schumacher passa da   Benetton Formula alla Ferrari.

Nel 1997 Briatore, in accordo con la famiglia Benetton lascia la squadra, vendendo le sue  quote  ai Benetton   per  finanziare e dedicarsi  al suo nuovo progetto , sempre in Formula Uno. Crea  Supertec, un’azienda che occupava  oltre 200 dipendenti,  destinata a diventare leader nella fornitura di motori alle squadre di Formula Uno. Dal 1998 al 2000, Supertec fornira’ motori a  quattro squadre : Williams, Benetton, BAR e Arrows.

A metà anni Novanta, gli interessi e gli affari di Briatore si diversificano:  Nel 1995,  rileva il prestigioso marchio di calzature per bambino Kickers che rivenderà dopo breve tempo.  Nel 1998  Briatore riporta in Italia il marchio Pierrel acquistandolo da una societa’ americana. Di fatto si trattava di un marchio farmaceutico con un piccolo stabilimento di produzione. Dopo aver messo a punto un innovativo modello di business  con l’imprenditore  Canio Mazzaro,   nel 2006 la Pierrel entra  in Borsa , con un’operazione di mercato di gran successo. Nel giro di pochi anni l’azienda acquista  respiro internazionale e oggi impiega 500 persone in tutto il mondo. Recentemente la Divisione Ricerca del Gruppo Pierrel e’ stata selezionata tra le finaliste  per l’Award  piu’ prestigioso al mondo nel campo della Ricerca Clinica. Nel 2007 Briatore vende il pacchetto di maggioranza conservando  pero’ una quota nella Pierrel.

Nel 1998 Briatore  apre un locale notturno in Costa Smeralda:  Billionaire, subito eletto a  ritrovo notturno preferito del Jet Set Internazionale.  Billionaire diventa presto un marchio internazionale, sinonimo di glamour e intrattenimento di  qualita’ , che   nel corso degli anni si e’ trasformato in una vera e propria holding del lusso, che comprende  nightclubs, ristoranti, hotel e  resorts e una linea di abbigliamento.

Nel  2000, Briatore e’ l’artefice dell’acquisto da parte del Gruppo Renault di Benetton Formula. Nasce Renault F1 Team, e Briatore ne assume la direzione come Amministratore Delegato, aggiungendo nel 2002 anche la direzione generale  di Renault Sport. La squadra , che conta oltre 1100 dipendenti, basati nei 2 Centri Tecnici in Inghilterra e in Francia, viene strutturata e rafforzata, con lo stile che contraddistingue il management di Briatore: budgets e costi  contenuti , ottimizzazione delle risorse umane e una forte strategia di marketing e comunicazione .   Con investimenti pari al quinto budget di quello degli altri team del paddock,  Renault F1 cresce e  nel 2005 conquista il campionato Piloti con Alonso e il campionato Costruttori. Lo strepitoso successo e la doppietta si ripetono l’anno successivo, 2006.

Nel 2005  Briatore ha l’idea di creare un nuovo campionato  da affiancare alla Formula 1, la GP2 SERIES, con  l’obiettivo che questa serie diventi  un trampolino di lancio per piloti e tecnici di talento.  GP2  in breve diventa la serie di motorsport più popolare e di prestigio   dopo la Formula 1 (e, dalla quale, sono usciti piloti del calibro di Lewis Hamilton, Heiki Kovalainen, Nico Rosberg , Pastor Maldonado e Roman Grosjean) . Nel 2010, all’apice del successo della GP2, Briatore la rivende  a CVC,  il gruppo gia’  proprietario della Formula Uno.

Nel 2007 Briatore acquista con Bernie Ecclestone la squadra di calcio inglese Queens Park Rangers. Con un programma scaglionato su quattro anni, Briatore porta il QPR dal fondo della Champions’ league  (serie B italiana)   alla Premier League (serie A) . Nel 2011, dopo le prime 3 partite disputate in Premier League, Briatore ed Ecclestone rivendono la squadra all’imprenditore malese Tony Fernandez.

Nel luglio 2008 le squadre di Formula Uno si uniscono e formano la FOTA. Briatore assume  nell’organizzazione,  (presieduta da Luca di Montezemolo)  il ruolo di Direttore Commerciale e di leader nelle discussioni con la FIA riguardo il futuro della Formula Uno. La FOTA ritiene necessarie nuove misure volte a diminuire lo spreco di risorse data la crisi economica globale, la diminuzione dei costi e un nuovo  regolamento che renda piu’ spettacolare la Formula Uno. La FIA presenta una  proposta che e’ inaccettabile per la FOTA  e le due parti si scontrano.   Dopo una runione, organizzata da Briatore  nella sede di Renault F1 il 18 giugno 2009, gli 8 team della FOTA decidono di rigettare definitivamente le proposte della FIA in merito al campionato 2010, e dichiarano la volontà di creare un campionato alternativo.  Viene  raggiunto un accordo in extremis e al  Consiglio Mondiale FIA del 29 giugno 2009,  Max Mosley  annuncia le sue dimissioni dalla Presidenza della FIA e dichiara  che il regolamento del mondiale di Formula 1 2010 rimarra’  inalterato rispetto a quello del 2009.

Non a caso, il mese dopo,  la FIA lancia un’inchiesta relativa a una gara risalente  all’anno precedente, il Gran Premio di Singapore 2008, e accusa Briatore, come responsabile di Renault F1, di avere istigato il pilota Nelson Piquet jr ad andare fuori pista durante la gara per favorire la vittoria del compagno di squadra Alonso.  Il 21 settembre 2009  FIA World Motor Sport Council  ( pur confermando la vittoria di Renault F1 e di Fernando Alonso al Gran Premio in questione)  decreta la radiazione di Briatore  dalla Formula Uno  e squalifica, con la condizionale, la scuderia francese.

Briatore fa causa alla FIA e il 5 gennaio 2010 il Tribunal de grande instance di Parigi  annulla la radiazione di Flavio Briatore, dichiarando non regolare il procedimento messo in atto  dalla FIA , la quale viene condannata ad un risarcimento danni nei confronti di  Briatore di 15,000 euro  e a sbloccare la sospensione dello stesso dalla Formula 1 a partire dal Campionato 2013.

Nel maggio 2010 viene sequestrato ad opera della Guardia di Finanza per evasione IVA (contrabbando) , lo yacht Force Blue, di proprieta’ di una societa’ di cui e’ beneficiario Flavio Briatore. Alla base della contestazione della Procura della Repubblica di Genova, vi e’ il disconoscimento della natura di charterizzazione che lo yacht effettuava. Nel luglio 2010 il giudice  concede al Force Blue di riprendere l’ attivita’ commerciale, nominando un custode, in attesa della definizione del processo. E stata inoltre contestata un’ipotesi di truffa ai danni dello Stato con conseguente sequestro di 1.500.000 euro. La Corte di Cassazione ha annullato il provvedimento ritenendo  inapplicabile il delitto di truffa con conseguente restituzione a Flavio Briatore della somma.

Nel  2011 continua  l’espansione internazionale di Billionaire Life, che comprende anche Billionaire Italian Couture, il marchio di abbigliamento di lusso per uomo nato nel 2005. Billionaire Couture,  una joint venture con il gruppo Percassi, è un gruppo in continua crescita che conta  negozi in tutto il mondo.

Nel Novembre 2011 viene aperto Billionaire  Istanbul un locale notturno nel cuore della capitale.

Nella primavera  2012 Briatore apre il prestigioso ristorante

Cipriani a Monte Carlo, cui seguono tre locali estivi:  Billionaire Marbella, Billionaire Bodrum e Billionaire Monte Carlo, mentre lo storico Billionaire Porto Cervo riscontra  un’altra stagione di successo.

In contemporanea, un nuovo ambizioso progetto sta avanzando: Billionaire Resort, un complesso residenziale di lusso sulle spiagge di Malindi, in Kenya, che affianchera’  l’Hotel & SPA Lion in the sun, che Briatore possedeva già da oltre 10 anni.  Oggi Il Gruppo Billionaire Life impiega in tutto il mondo circa 1200 persone , in Europa ed in Africa.

A settembre 2012 Briatore ha vestito  i panni del Boss nella versione italiana del popolare TV show The Apprentice , che ha riscontrato enormi successi e  che e’ gia’  diventato il programma ‘cult’ dell’anno.

Vita privata

Flavio Briatore ha avuto numerose relazioni con celebrità dello spettacolo e della moda, tra cui Naomi Campbell e Heidi Klum.

Dopo un breve matrimonio con una modella americana, oggi Briatore  è sposato con la show girl Elisabetta Gregoraci, con cui si è unito in matrimonio il 14 giugno 2008 a Roma. La coppia ha un figlio, Nathan Falco, nato il 18 marzo 2010.

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