Milazzo Calcio: l’AIC annuncia lo sciopero dei calciatori, e intanto lascia il DG Ciccone

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Il presidente del Milazzo, Giuseppe Peditto

Doppia novità oggi per il Milazzo Calcio. L’Associazione Italiana Calciatori, in una nota, ha annunciato che i giocatori rossoblu non scenderanno in campo domenica, nella trasferta di Castiglione. L’AIC ha preso atto della grave situazione che sta colpendo la squadra: stipendi non pagati, dirigenti irreperibili e allenamenti senza attrezzature e acqua da bere. La precarietà riguarda “anche lo staff tecnico e medico, tanto che negli ultimi giorni non erano presenti né il medico sociale né il massaggiatore in campo. Ad oggi, pertanto, non vi sono neppure le condizioni minime di igiene e sicurezza sul lavoro per la prosecuzione del rapporto ed i calciatori, presenti al campo, non hanno potuto svolgere alcuna attività“, si legge nella nota. Lo sciopero verrà revocato soltanto se entro domani, venerdì 5 ottobre, verranno corrisposti gli stipendi arretrati e garantite le condizioni minime di igiene, sicurezza e rispetto della professionalità.

E intanto un dirigente lascia la squadra: è Michele Ciccone, direttore generale della squadra. L’annuncio è stato fatto in esclusiva a TuttoLegaPro.com (qui l’intervista completa). Quasi sconsolato Ciccone, che era stato ingaggiato per mettere su una rosa di tutto rispetto, ma si è trovato una squadra con ben 42 giocatori tesserati. “Ero venuto al Milazzo per garantire una tranquilla e sicura permanenza in Lega Pro – spiega l’ormai ex DG -. Invece qualche personaggio che mi ha preceduto ha deciso di mettere sotto contratto 42 giocatori. Non capisco come può permettersi una società di Seconda Divisione a mantenere una tale quantità di tesserati. Chi ha fatto il mercato del Milazzo deve assumersi le proprie responsabilità. Anche perché, secondo me, solo una decina di giocatori sono di categoria, gli altri non sono all’altezza.”

“Ho verificato alcune cose e ho capito che non c’erano i presupposti per poter continuare il rapporto – continua Ciccone -. La società, nonostante i sacrifici, non ha avuto nessun aiuto e non so come andrà a finire. So che i dirigenti si stanno attivando per poter sistemare le situazioni che hanno portato Milazzo a questo punto. Io non ero al corrente di tutto ciò e non ho alcuna responsabilità.”

Ciccone inoltre spende alcune parole d’elogio per Pietro Lo Monaco, che definisce “uno dei dirigenti più preparati e capaci nel mondo del calcio”, e altre un po’ critiche nei confronti della tifoseria. Dice infatti: “Loro volevano a tutti i costi che Peditto andasse via, erano al corrente di ogni minima cosa. Questo non è calcio. I tifosi devono pagare il biglietto: se la squadra vince devono applaudirla, se perde hanno il diritto di contestare. I tifosi hanno destabilizzato anche l’ambiente e la squadra, manipolati da qualche personaggio intorno alla società”.

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