Serie B, Reggina: nonostante la sconfitta di Verona, il bicchiere è mezzo pieno

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Il bicchiere è assolutamente mezzo pieno in casa amaranto: nonostante la sconfitta di ieri sera al Bentegodi, 2-0 con l’Hellas Verona, mister Dionigi ha diversi motivi per essere fiducioso rispetto al prosieguo della stagione degli amaranto. Tre partite sono poche per fare un bilancio, ma i primi indizi possono emergere e della Reggina sappiamo che ha ottenuto una vittoria, un pareggio e una sconfitta disputando una gara al Granillo (1-0 alla Pro Vercelli) e due in trasferta, per giunta in campi storicamente difficili e ostici per gli amaranto, come quelli di Empoli (1-1) e Verona (2-0 ieri sera, appunto). Due i gol fatti (Fischnaller e Ceravolo), tre quelli subiti tutti in trasferta. Ma proprio dalla difesa arrivano le indicazioni migliori per Dionigi: dei tre gol subiti, due sono stati su calcio di rigore e solo il primo di ieri sera a Verona è maturato su azione. Per giunta, il calcio di rigore di Empoli è stato provocato da una follìa del portiere Baiocco, che ieri è stato gravemente responsabile del vantaggio scaligero. Insomma, due papere del portiere più il rigore che ieri ha chiuso la partita a favore del Verona, un penalty assolutamente inesistente. Per dirla tutta, a far gol nella porta della Reggina, in queste prime tre partite, ci sono riusciti solo l’arbitro di ieri sera e due gravi ingenuità del portiere Baiocco, che a questo punto Dionigi potrebbe relegare in panchina dando spazio a Facchin, di cui si parla un gran bene. 25enne, Davide Facchin è arrivato quest’estate dal Pavia, proprio da dove due anni fa Giacchetta pescò un certo Francesco Acerbi, protagonista a Reggio di una stagione straordinaria che l’ha lanciato nel calcio che conta, tanto che oggi è titolare del Milan e convocato da Prandelli per le prime partite ufficiali della Nazionale per il girone di qualificazione ai Mondiali del 2014.
Il centrocampo è il reparto che funziona meglio: il miglior Barillà di sempre affiancato a un ottimo Rizzo danno sicurezza e consentono a Rizzato e Melara di spingere a più non posso sulle fasce, dove hanno fatto male anche a Verona. Il conto dei calci d’angolo (2-7 per gli amaranto), dopotutto, parla chiaro rispetto alla mole di gioco sviluppata sulle due fasce dagli incursori a disposizione di Dionigi.
I problemi più seri sono in avanti, dove  Fischnaller e Ceravolo non possono bastare se hanno davanti un Comi apatico e se il primo sostituto si chiama Louzada, 18enne promettente ma con tanta esperienza da maturare. Qualche dubbio sulla scelta di non utilizzare Alessio Viola, dotato di indubbie qualità tecniche, c’è. Ma le assenze hanno pesato moltissimo: Sarno è il furetto che dà verve all’attacco reggino, Bombagi è l’unico vero trequartista, e per Verona erano entrambi indisponibili. Poi c’è Campagnacci, alla terza stagione in amaranto, che a ottobre tornerà dopo un lungo infortunio e tutti ricordano quant’è bravo nel dribbling, a superare gli avversari e creare superiorità numerica in fase offensiva. Con il suo ritorno, Ceravolo potrebbe fare da prima punta con Sarno e proprio Campagnacci ad agire intorno a lui. Alessio Viola, ComiBombagiFischnaller sarebbero le alternative con Louzada che tornerebbe a giocare nella primavera. Senza considerare la situazione di Emiliano Bonazzoli che, qualora si sbloccasse, potrebbe diventare un valore aggiunto. Quest’ipotesi, però, sembra comunque difficile. Anche se le parti (la società e il giocatore) dovessero riavvicinarsi, che stimoli potrebbe avere l’ex capitano dopo tutto quello che è accaduto quest’estate? E quanto tempo ci vorrebbe affinché entrasse in forma, lui che non è proprio un fuscello, e si inserisse negli schemi tattici di mister Dionigi, che non l’ha mai avuto a disposizione? Siamo già a metà settembre, e ci sembra più vicino il mercato di gennaio con una nuova possibile cessione, rispetto al reintegro in tempo utile per tornare a fare la differenza sul campo.
Anche perchè Bonazzoli – inutile dire il contrario – non è una garanzia. E’ tornato a Reggio 3 anni fa e su tre stagioni di B, è riuscito a fare bene solo nell’anno di Atzori con 19 reti in 33 presenze. Per il resto, ha sempre fallito nonostante fosse titolare inamovibile e avesse a disposizione tutta una squadra. Nella prima stagione con i vari Novellino, Iaconi e poi Breda, riuscì a segnare solo 4 volte (!) in 35 presenze, e la scelta di abbassarsi l’ingaggio pur di rimanere a Reggio a giocare, fu figlia proprio di quella pessima stagione. Anche l’anno scorso è stato un fallimento: appena 4 gol in 28 presenze e molto nervosismo in campo, con molti cartellini e qualche espulsione di troppo.
La Reggina, per poter sognare di volare alto e lottare per la promozione in serie A, deve risolvere i suoi due attuali problemi: portiere e bomber, numero 1 e numero 11. E’ ciò che le manca, e in serie B sono due ruoli decisivi. Le alternative a disposizione del mister sono delle scommesse, che adesso bisogna giocarsi perchè magari ci si azzecca. Altrimenti bisogna provare a fare il meglio possibile fino a gennaio, e poi puntare tutto sul calciomercato di riparazione. Che in questi due ruoli ci potessero essere dei problemi, era ben noto sin dal ritiro estivo, ma la congiuntura economica e la situazione dei giocatori in esubero ha impedito alla società di compiere nuovi movimenti in entrata. Qualcosa deve muoversi entro gennaio, altrimenti non si può pretendere da Dionigi nulla più che una tranquilla stagione di metà classifica.

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