Palermo, discarica Bellolampo. Scatta la protezione da diossine

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E’ stato varato oggi il decreto sulle misure sanitarie da adottare a tutela della salute pubblica nella zona del Palermitano coinvolta nell’incendio della discarica di Bellolampo, a fine luglio.Firmato dall’assessore regionale alla Salute Massimo Russo e dal dirigente generale del dipartimento Attivita’ sanitarie Lucia Borsellino, tale decreto è condiviso anche  con il ministero della Salute e prende in considerazione sostanzialmente le indicazioni emerse la scorsa settimana dal tavolo tecnico interistituzionale al quale hanno preso parte rappresentanti di tutti i soggetti pubblici coinvolti.In pratica, il provvedimento dichiara il territorio afferente ai Comuni di Palermo, Capaci e Torretta e compreso nel raggio di tre chilometri dalla discarica “zona di protezione da diossine e PCB (policlorobifenili) diossina-simili“. Si vieta quindi di utilizzare per l’alimentazione umana il latte proveniente dalle aziende presenti nell’ambito della zona di protezione e i derivati preparati dopo il 29 luglio. Inoltre, i prodotti ortofrutticoli della zona dovranno essere lavati accuratamente prima di essere consumati. “Confermiamo che non ci sono problemi di salute per la popolazione – afferma Lucia Borsellinoma continuiamo responsabilmente ad effettuare tutti i controlli necessari per avere un quadro chiaro della situazione“. Nella zona di protezione andranno usate le seguenti misure di sicurezza: divieto di spostamento degli animali appartenenti alle specie bovina, ovina, caprina, suina, equina, avicola e da cortile, allevati per la produzione di alimenti destinati al consumo umano; divieto di pascolo, e divieto di utilizzo e vendita dei foraggi contaminati e di quelli esposti all’eventuale contaminazione, per l’alimentazione degli animali.Inoltre, sono stati  imposti i divieti di raccolta e consumo di funghi epigei spontanei, di raccolta e consumo di lumache, di consumare in proprio o di cedere a terzi carni e uova, prodotti dopo il 29 luglio, derivanti da allevamenti avicoli ed animali da cortile rurali, a conduzione familiare, e l’obbligo di detenere i volatili e gli altri animali da cortile in strutture chiuse, alimentandoli con prodotti provenienti da aree esterne alla zona di protezione.
L’uscita degli animali dalle aziende per il traporto agli impianti di macellazione sarà autorizzato dal servizio veterinario dell’Asp e il trasporto dovrà avvenire sotto vincolo sanitario. E ancora sarà necessario che il servizio veterinario competente sull’impianto di macellazione venga informato dell’intenzione dell’invio di tali capi da parte del servizio veterinario competente sull’allevamento di origine, che il “modello 4” riporti la dicitura “animale proveniente da zona di protezione da diossine e PCB (policlorobifenili) diossina-simili“. In base ai dati, anche ambientali, che saranno continuamente monitorati, le disposizioni del decreto potranno essere revisionate. Si tratta, al momento, di un provvedimento precauzionale per contenere il più possibile il rischio di contaminazione da diossina e PCB diossina-simili.

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