Il mare del Bronzi regala un altro tesoro, Scopelliti: “sarà l’orgoglio del nuovo museo di Reggio”

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Il mare che bagna le coste calabresi continua a regalarci altri importantissimi e preziosi reperti”. Lo afferma in una nota il Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti. ”Una effige in bronzo di un leone – aggiunge – e’ gia’ venuta alla luce e la vicinanza del reperto al relitto di una nave nel luogo del ritrovamento potrebbe riservare all’archeologia marina della nostra regione altre stupende scoperte che mostreremo con orgoglio nel nuovo museo di Reggio Calabria. Seguiamo con attenzione ogni fase del recupero affidata ai Carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale sapendo che il Mar Ionio, che gia’ quarant’anni fa ci ha regalato i bellissimi Bronzi di Riace, ci riservera’ qualche altra sorpresa da aggiungere all’immenso mosaico della ricca storia della nostra terra”.

Il nuovo tesoro dell’antichità si trova nei fondali di Capo Bruzzano, tra Africo e Bianco, nel reggino jonico, dove si celano una statua bronzea e un’antica nave zeppa di chissà quali e quante ricchezze. A ritrovare l’effige del leone in bronzo e’ stato un appassionato di immersioni, Leo Morabito, mentre a distanza di circa trecento metri, altri due sub, Bruno Bruzzaniti e Bartolo Priolo, hanno individuato la statua e l’antica nave. Inizialmente i due sub hanno pensato che si trattasse di un’armatura in bronzo e rame ma le verifiche compiute oggi fanno propendere verso l’ipotesi di una statua. I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico di Cosenza si sono recati ad Africo dove hanno raccolto le testimonianze e per prendere in consegna il leone di bronzo che e’ stato portato alla Soprintendenza ai beni archeologici. I tre sub hanno raccontato che nell’area del ritrovamento del leone di bronzo il fondale e’ tappezzato da pezzi di vasi di ceramica multicolore ed a poca distanza si intravede una statua bloccata dagli scogli. La prima ipotesi e’ che i reperti ritrovati appartenessero al carico di una nave affondata proprio davanti alle coste calabresi più di duemila anni fa. Il luogo ed il periodo di quest’ultimo rinvenimento, avvenuto proprio pochi giorni dopo l’anniversario dei 40 anni dalla scoperta dei Bronzi di Riace, il 16 agosto 1972, fa sperare che ci si trovi di fronte ad una nuova ed eccezionale scoperta. Da domani mattina i carabinieri del Gruppo sommozzatori di Messina si immergeranno per capire cosa si nasconde realmente sul fondale. L’area del ritrovamento, intanto, e’ stata interdetta alla navigazione ed e’ vigilata da una motovedetta della Capitaneria di porto di Reggio Calabria.

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