Consegnato all’associazione “comitato addiopizzo Messina” l’immobile di via Roosevelt confiscato alla mafia

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Alla presenza del sindaco, on. Giuseppe Buzzanca, dell’assessore al patrimonio, Franco Mondello, e del segretario generale, Santi Alligo, nella sala Falcone Borsellino di palazzo Zanca è stato assegnato all’associazione “Comitato Addiopizzo Messina” il bene confiscato alla mafia in via Roosevelt, 6. Il sindaco Buzzanca ha evidenziato che: “Il Comune, proseguendo il proprio percorso nel rispetto di chi vive nella legalità, intende garantire attività sociali finalizzate alla pubblica fruizione”. Alla firma per la concessione dell’immobile hanno preso parte anche il dirigente del patrimonio, arch. Antonello Cutroneo, il responsabile del servizio beni confiscati, arch. Santi Denaro, e della sezione contratti del dipartimento gare e contratti, dott. Santino Saja, ed il presidente dell’associazione Addiopizzo, dott. Enrico Pistorino. Al bando hanno partecipato diverse associazioni, proponendo attività volte allo sviluppo della cultura della legalità con ipotesi progettuali tese al miglioramento del bene e rispondenti all’interesse pubblico ed alle finalità della L. 109/96 e ss. mm. L’Associazione “Addiopizzo” intende perseguire esclusivamente finalità di solidarietà sociale ed in particolare promozione della cultura della legalità, della solidarietà, elaborazione di strategie di lotta non violenta contro il dominio mafioso del territorio e di resistenza alle infiltrazioni di tipo mafioso, progettazione e sostegno di iniziative, attività ed interventi che sono finalizzati a promuovere la nascita di un movimento antimafia ed anti-raket tra i cittadini e gli operatori economici sul territorio siciliano. Come si ricorderà l’assessore, Franco Mondello, con delega ai beni confiscati alla mafia, il 9 maggio 2011, aveva preso in consegna l’immobile, sito in via Roosevelt 6, confiscato e trasferito al patrimonio indisponibile del Comune di Messina il 19 aprile 2011 con decreto dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, dando apposito indirizzo al Dirigente del Dipartimento Patrimonio, per l’avvio della procedura di evidenza pubblica perchè l’immobile fosse assegnato in concessione ad associazioni per attività finalizzate alla “cultura della legalità e dei principi della Costituzione, in opposizione al fenomeno delle organizzazioni criminali di stampo mafioso, al racket, al pizzo ed alle estorsioni”.

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