Termini Imerese: Di Risio si rifà sotto, e porta anche i cinesi

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Sembrava definitivamente uscito di scena dalla questione Fiat/Termini Imerese il patron della DR Motor, Massimo Di Risio, escluso dal Ministro Corrado Passera perché non ha “dimostrato di avere le risorse per rispettare l’accordo”. Ma ora Di Risio torna “all’attacco”: sembra infatti che voglia proporre un nuovo progetto, che include la Chery Automobile, una casa automobilistica cinese, che da 5 anni fornisce componenti e motori per alcuni modelli DR Motor. Alcuni inviati della Chery visiteranno lo stabilimento Fiat di Termini, fermo da dicembre, e poi si incontreranno con Di Risio l’11 luglio, per stabilire gli accordi di partnership sul progetto di acquisizione.

Cautamente ottimista il sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato: “L’imminente visita dei vertici della Chery è la conferma che gli stabilimenti siciliani, che si trovano al centro del Mediterraneo, possono avere una nuova missione produttiva, soprattutto per i produttori dell’estremo Oriente, che potrebbero utilizzarli come base per il mercato europeo dell’auto. Non possiamo che auspicare che Chery manifesti il suo interesse e scenda direttamente in campo prima della riunione del 16 luglio prossimo al ministero dello sviluppo economico, e cioè che si impegni per questa proposta piuttosto che condividerla. Per quella data contiamo di avere certezze sull’estensione della cassa integrazione per il 2013 e sulla mobilità per 640 operai. In questo modo potremmo valutare anche altre proposte oltre quella della casa automobilistica cinese”.

Insomma si prospetta un altro capitolo che coinvolgerà il discusso imprenditore molisano, accusato da centinaia di dipendenti di essere debitore di numerose mensilità arretrate. Per la situazione economica non chiara della DR Motor, Di Risio era stato escluso dalla “corsa” per l’acquisizione dello stabilimento. Ma ora, con i capitali cinesi, si potrebbero aprire scenari inaspettati per il futuro degli operai.

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