Extracomunitari pestati a Palermo: processo ad aggressori

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E’ una mezz’ora da incubo quella raccontata da Mohanraj Yoganathan, un ragazzo dello Sri Lanka, alla quarta sezione del Tribunale che processa quattro persone per tentato omicidio. Yoganathan e il suo amico Naguleashworan Subramaniam furono aggrediti mentre tornavano a casa, nel quartiere Zisa, nella notte tra il 18 e il 19 ottobre scorso. La vittima, che si e’ costituita parte civile, ha ripercorso minuto per minuto quella notte riconoscendo, in un confronto all’americana, i quattro imputati: Mirko Rasa, Massimiliano D’Alba, Salvatore Savignano e Vincenzo Cilona. Un altro presunto aggressore, Vincenzo Di Giovanni, figlio di un boss, ha scelto il tiro abbreviato. ”Quella sera io e Subramaniam stavamo tornando a casa dopo il lavoro in un ristorante – ha detto – Ci aveva lasciato vicino via Imperatrice Costanza un nostro collega. In questa via c’e’ una panineria a conduzione familiare. Un ragazzo e’ salito su un vaso e ci guardava da lontano. E’ uno che vedevo spesso davanti la panineria. Quando siamo passati davanti al negozio, un’altra altra persona mi ha lanciato addosso una sigaretta accesa. Assieme a lui c’era un altro ragazzo che abita vicino casa mia. Abbiamo continuato a camminare, ma questi due ci hanno colpito con un casco. Siamo caduti e ci hanno dato pugni e calci”. Yoganathan e’ poi riuscito a fuggire, mentre il suo amico e’ stato ridotto in fin di vita dagli aggressori. ”Quando mi sono rialzato sono arrivati altri sei o otto ragazzi – ha spiegato -, tra cui c’era quello che prima stava sopra al vaso. Io mi sono nascosto sotto la macchina. Loro hanno continuato a picchiare il mio amico. Uno ha detto: Basta stanno morendo. Ma un altro ha risposto: Per me possono anche morire. Ho pensato che ormai il mio amico fosse morto, non si alzava piu”’. Yoganathan ha denunciato i fatti alla polizia. Gia’ in passato i due avevano subito delle intimidazioni dalle stesse persone e in un caso avevano chiamato la polizia. Assolutamente omertoso, invece, l’atteggiamento dei tanti testimoni che assistettero alla scena, almeno trenta secondo gli inquirenti: alcuni sono indagati perr favoreggiamento. Subramaniam ha avuto dei danni permanenti e diverse operazioni a viso e alla testa, poi ha deciso di tornare in patria.

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