‘Ndrangheta: tornano in carcere 3 affiliati alle cosche di San Luca

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Tornano in carcere Giovanni Strangio, Achille Marmo e Paolo Nirta, tutti appartenenti alle cosche di san Luca in provincia di Reggio Calabria. Lo ha deciso la corte di Cassazione, riunitasi in camera di consiglio per discutere il ricorso presentato dai tre. L’appello era stato presentato dopo l’ordinanza del tribunale della libertà che li aveva mandati nuovamente in carcere lo scorso novembre, dopo essere usciti, nei mesi precedenti per decorrenza dei termini di custodia cautelare. I tre erano stati raggiunti da provvedimenti cautelari, in seguito al processo contro i clan di San Luca. Nel caso d’appello, i tre sono stati condannati a otto anni di reclusione ciascuno per aver fatto parte dell’associazione ndranghetistica denominata “cosca Nirta-Strangio e Pelle-Vottari” da anni in lotta tra di loro per il controllo del territorio e non solo. Una faida quella di San Luca che culminò con la strage di Duisburg in Germania dove la notte di ferragosto del 2007, sei persone rimasero uccise in un agguato. Tra loro c’erano anche: Giovanni Strangio, contitolare insieme al fratello Sebastiano (ucciso nell’agguato) del ristorante da Bruno dove avvenne il grave fatto di sangue, e Marco Marmo, fratello di Achille, secondo gli inquirenti il vero obiettivo dei killer che entrarono in azione per vendicare la morte della moglie del boss dell’altra cosca Gianluca Nirta, fratello di Paolo, arrestato oggi. Quest’ultimo quando ha capito che i carabinieri lo stavano per arrestare, ha tentato la fuga lasciandosi cadere dal primo piano della propria abitazione. E’ stato comunque bloccato dai militari che hanno chiamato l’ambulanza del 118 per i soccorsi. Giunti in ospedale, gli e’ stata diagnosticata la frattura al bacino e al gomito sinistro. Si trova quindi ricoverato all’ospedale di Locri dov’è piantonato dalle forze dell’ordine. Gli arresti sono stati effettuati congiuntamente da Polizia e carabinieri.

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