A quando le buone notizie?

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Chiusura ancora in negativo di piazza affari (-0,67%) , trascinata in negativo dall’uscita di dati macroeconomici non confortanti ( ISM non manifatturiero), l’indice milanese resta poco sopra i 14.000 punti (14.118), male anche Francoforte (-0,24%), lieve calo per Parigi (-0,09) e leggero rialzo per Londra (+0,15%). Leggero passo indietro dello spread che passa da 394 a 389 punti, con i BTP che si attestano su un rendimento del 5,50%.

Continuano a non convincere i dati macroeconomici nè in Europa, anche se fuori dalla Eurozona, con il PMI services in calo nel Regno Unito ( 53.3); né oltreoceano, con il ISM PMI non manifatturiero, sempre giù, che si attesta a quota 53.5. Unica nota positiva (non da poco comunque) il dato sulla disoccupazione negli Stati Uniti con la richiesta di sussidi in calo da 392k a 365k (dato che ha superato le attese degli analisti stimate a  381k). Il meeting della BCE nella giornata di ieri, ha sostanzialmente rimandato le decisioni in merito ad un eventuale taglio dei tassi (sempre all’1%), decisione che sostanzialmente potrebbe essere presa nel mese di Giugno , quello che sembra essere certo, comunque, è che assisteremo ad un lungo periodo di tassi molto bassi nell’area Euro.

Perde terreno anche il Dow Jones (-0,47%) che chiude a 13.206,59 seguito dall’ S&P500 (-0,77%), resta invece in perfetta parità il Nasdaq, a quota 3.024,30.

Sul listino hanno pesato, come sempre,le performance dei titoli bancari: Unicredit registra unsensibile ribasso (- 4,65%), giù anche gli altri con il Banco popolare ( 4,59%), Mediobanca (3,65%), Mps (3,58%), Intesa SanPaolo (3,12%). Nel settore assicurativo Generali perde terreno fermandosi a quota 9,85 (-1,40%).

Tra i maggiori ribassi Finmeccanica e A2A, rispettivamente, -4,65% e -4,51%.
Rimanendo tra le “blue chip”, segni positivi per Atlantia (2,79%) seguito da Pirelli ( 2,55%), Telecom Italia (+2,16%) e Azimut (1,90%).

In ottica macroeconomica, attesi per la mattinata i dati sulle Retail sales (vendite al dettaglio) della Svizzera (9:15) e dell’area Euro (11:00) dati importanti per comprendere quale può essere il risvolto della situazione economica su vendite e consumi. Dati in crescita comporterebbero un sostanziale apprezzamento delle due valute di riferimento.

Il periodo di massima attenzione sarà però alle 14:30 con due dati “a stelle e strisce”: il tasso di disoccupazione e il dato sul numero dei posti di lavoro nei settori non-agricolo; sempre importante segnalare l’importanza di questi dati come barometro dell’economia statunitense. Alle 16:00 verrà poi divulgato l’Ivey PMI (CAD).

Roberto Matà

www.xtb.it

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