La crociera ideale del Mediterraneo,una “pulce pestifera” tra Reggio e Messina

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Anche se tocca pure le coste della Spagna, non si tratta della pulce del calcio, quel piccolo Messi pluridecorato con il  pallone d’oro. Il professore Giuseppe Restifo, docente di storia presso l’Ateneo di Messina, il pomeriggio del 17 aprile nei locali dell’Archivio di Stato di Reggio Calabria attraverso la pulce bubbonica ci trasporta in un’altra dimensione. Ci ritroviamo  così tra le onde del Mediterraneo  in una crociera storica, che inizia nel 1720 e si conclude nel 1820 di porto in porto, da Marsiglia a Messina, da Spilt a Malta, da Corfù a Tunisi a Maiorca, un percorso attraversato dal flagello della peste.Il convegno prende spunto dal volume I porti della peste pubblicato nel 2005 da Mesogea.

Dopo l’introduzione  della Dott.ssa Mirella Marra, responsabile dell’Archivio e del Dott. Gianni Aiello, presidente del Circolo culturale L’Agorà, Elina Gigliuzzo, docente presso l’Università di Messina e l’autore, Giuseppe Restifo, ci offrono frammenti preziosi di ampio respiro, incidendo particolarmente sulle città dirimpettaie di Reggio e Messina, due città che si aprono, per approvvigionarsi soprattutto di grano, e si chiudono per difendersi da attacchi ingannevoli in un dinamismo continuo tra cambiamenti climatici, situazioni di spionaggio anche internaziomale e crocevia di  contrabbandi mentre  si registrano una progressiva unificazione microbica e processi di dissimulazione di un mondo briccone.

Ci si racconta di nebbia secca di origine vulcanica  nella piccola età glaciale, microclimi, commercio della neve tra l’Aspromonte e Messina per rinfrescarsi con la famosa scirubetta, folklore religioso, studio dell’età degli alberi e dei ghiacci. Insomma riflessioni che con conversazione  piacevole e culturalmente interessante  catturano l’attenzione nei confronti di quello che è stato definito il nemico invisibile, quella peste contagiosa che tanti danni ha causato in questa crociera ideale  percorsa con acuta e rara perizia.

In conclusione si rimane insoddisfatti perchè si vorrebbe scavare ancora nel tempo e nello spazio, nella storia di un territorio per buona parte tuttora sconosciuto, ma ricco di contenuti importanti per vivere meglio il tempo attuale.

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