Reggio, piazza Orange e Almirante: la toponomastica locale, quella intelligente e quella faziosa

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Imperversano le polemiche, a Reggio, sull’idea di intitolare piazzetta Orange ad Almirante, come abbiamo già scritto stamattina in quest’articolo. Un dibattito che coinvolge vari esponenti di matrice fascista (favorevoli) e comunista (contrari) e che ha mantenuto fin qui toni prettamente storici e politici, senza neanche avvicinare quello che è il vero “punto” della questione, e cioè quello legato alla toponomastica della città di Reggio Calabria che andrebbe rivista a 360° in modo intelligente, per valorizzare la sua storia urbana, nobile e pregiata, e sfruttando con elementi di marketing la possibilità di veicolare meglio la propria immagine in Italia e nel mondo.
Nessuno, ad esempio, pensa di poter chiamare il Lungomare “Gabriele D’Annunzio”, in onore alla famosa frase pronunciata dallo scrittore abruzzese quando visitò Reggio, definendo la via Marina il “più bel chilometro d’Italia“. Una citazione discussa dagli storici ma che in altre città, a prescindere dalla sua veridicità o meno, avrebbero sfruttato come marketing turistico molto meglio di quanto non sia mai stato fatto a Reggio.
Benvenuti sul Lungomare ‘Gabriele D’Annunzio’, il “chilometro più bello d’Italia“: potrebbe essere questo il testo di un cartello turistico ad arco che accoglie i visitatori in ogni strada che porta sulla via Marina.
Ovviamente si pone un problema serio e importante: Italo Falcomatà. Oggi il Lungomare è intitolato al Sindaco fautore della “Primavera” di Reggio che ha proprio nel Lungomare, realizzato in quegli anni e inaugurato poco prima della drammatica morte del Sindaco-Professore, un simbolo primario e significativo. Ma a Italo Falcomatà Reggio potrebbe intitolare, in modo non affatto sminuente, quella che è e rimane ancora oggi la sua via principale, il corso “Garibaldi” che vergognosamente celebra un conquistatore sabaudo venuto a colonizzare il sud Italia a colpi di fucile e baionetta. Garibaldi che, inoltre, a Reggio è già celebrato con l’omonima “piazza” della Stazione: una strada (la più importante!) e una piazza (per giunta quella della stazione!) dedicato allo stesso personaggio (!), un caso unico al mondo che non si giustificherebbe neanche se ‘uomo in questione fosse stato un vero “salvatore della patria”.
E qui arriviamo a piazzetta Orange e alla toponomastica locale. Dedicare le strade della propria città agli eroi della città stessa, ai rappresentanti del proprio territorio o, comunque, a quei punti di riferimento naturali, ambientali, storici e archeologici della stessa città (penso a piazza Castello o a via Aspromonte o a via Fata Morgana), è senza dubbio un elemento importante per non dimenticare la propria storia e poterla tramandare di generazione in generazione.
A prescindere dalla discutibile figura di Almirante, quanto è davvero opportuno modificare il nome di “piazzetta Orange“, che testimonia già così di per sè un pezzo importante della storia di Reggio?
In pochi, infatti, sanno cosa significa “piazzetta Orange”.
Ogni esperto e appassionato della storia del proprio territorio, non si sarà certo fatto trarre in inganno dal nome che richiama alla traduzione inglese di “arancione”, bensì il termine deriva da un antico torrente che si chiamava Orangi, un torrente che probabilmente ancora oggi scorre ancora sotto i piedi dei Reggini, sotto le case e le vie di Reggio centro, e che si chiama Orangi. Questo torrentello scendeva dalla zona collinare della Città giù verso il mare, seguendo il tracciato che oggi è percorso da Via Trabocchetto e, più verso valle, da Via San Francesco da Paola: l’acqua che scendeva dal torrente Orangi era l’acqua che alimentava il fossato intorno al Castello Aragonese, unica difesa della storica fortificazione cittadina, molto vicino a Piazzetta Orange.

Piuttosto che litigarsi su Almirante o Berlinguer, Mussolini o Craxi e, tra qualche anno, probabilmente anche su Berlusconi e D’Alema, forse sarebbe opportuno impegnarsi per:

  1. fare in modo che la fontana della nuova piazzetta Orange, inaugurata 5 anni fa, venga nuovamente aggiustata e resa funzionante. E’ il principale elemento artistico e d’attrazione della piazza (vedi foto in coda all’articolo)
  2. abbinare ai nomi delle piazze e delle strade anche dei cartelli turistici che ne raccontino e ne divulghino il significato, l’etimologia del nome e la storia

Sarà tra le strade di Roma, la Capitale, il luogo giusto per ricordare gli esponenti politici di ogni partito e movimento, in rappresentanza democratica anche delle minoranze. Ma ogni città farebbe bene a ricordare i suoi eroi, non quelli degli altri. E Reggio, forte di una storia straordinaria, ha solo l’imbarazzo della scelta.

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