Reggio, blitz ambientalista al cantiere di Tremulini “Riprendiamoci la Casa delle Associazioni”

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La battaglia per gli spazi sociali riparte dal progetto della Casa delle Associazioni. Con un blitz a sorpresa, nell’ambito del cartellone di iniziative della trentesima edizione della CORRIREGGIO, Legambiente torna a occuparsi di una vicenda emblematica, quella del centro polifunzionale in costruzione nell’area dell’ex “Mattia Preti”, nel quartiere Tremulini. Nel pomeriggio di oggi, un gruppo di ambientalisti ha portato un pacifico “assedio” al cantiere. Un modo per rilanciare un caso che rischia di risolversi con l’ennesimo scippo alla città. Una storia che prende il via 15 anni fa, quando nel maggio del ’97 un cartello di associazioni – circa 40 soggetti attivi nei più svariati settori della vita culturale e sociale della città, con Legambiente tra quelli in prima fila – decise di avviare un percorso comune per affrontare la perenne carenza di città di strutture e spazi pubblici per la cultura e la sperimentazione creativa, cercando il confronto con le istituzioni. Le associazioni si rivolsero alla giunta comunale allora insediatasi alla guida del sindaco Italo Falcomatà, proponendo una scelta innovativa: la realizzazione di uno spazio polifunzionale per le iniziative culturali, che risolvesse alla radice la questione, abolendo la pratica degli interventi tampone e degli inutili investimenti a pioggia. L’Amministrazione inserì nel piano triennale delle opere pubbliche l’ipotesi di riqualificazione dell’ex Istituto d’Arte “Mattia Preti”, da destinare appunto alle associazioni. Ma le difficoltà di bilancio fecero slittare l’iniziativa. La vera svolta arrivò quando l’assessore Barillà prospettò l’inserimento della Casa delle Associazioni nei cosiddetti “Contratti di Quartiere”, perché divenisse parte integrante dell’intervento di riqualificazione urbana del quartiere Tremulini. La proposta fu al centro del “laboratorio di quartiere”, che vide il protagonismo di tanti cittadini, e che la fece sua con grande e unanime entusiasmo. Seguì l’approvazione del progetto esecutivo da parte dell’Amministrazione e la presentazione pubblica del 18 gennaio 2001 presso l’Auditorium Lucianum. L’ex Istituto d’Arte “Mattia Preti”, di fronte Piazza del Popolo, avrebbe dovuto lasciare il posto ad una moderna e armonica struttura polifunzionale dotata di tutti i servizi e le attrezzature necessarie, dove potersi ritrovare per “fare cultura”. Ma il cantiere aperto stenta ad andare avanti, mentre sottotraccia c’è chi vorrebbe cambiarne la destinazione d’uso, alterando lo spirito dell’intervento a fini privatistici mascherati da obiettivi di utilità sociale. “Oggi, a molti anni di distanza – ha dichiarato Lidia Liotta, della segreteria del Circolo di Reggio – Legambiente chiede che i lavori del Centro, misteriosamente interrotti, vengano portati a termine, e soprattutto che si dia assicurazione alle associazioni e ai cittadini che la struttura verrà effettivamente utilizzata per la destinazione per cui è stata finanziata dallo Stato. Vanno in sostanza respinte richieste inaccettabili e accordi sottobanco operando quello che sarebbe un altro “scippo” alla città.

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