La reintroduzione dell’ICI sulle prime abitazioni non solo graverà sui cittadini ma anche sui comuni. Il 50% dell’aliquota base sulle seconde abitazioni (0,38%), infatti, dovrà essere trasferito dalle casse comunali alle casse dello stato. Una vera beffa che costringerà molti comuni ad aumentare le imposte, sia sulla prima che sulle seconde case, per garantirsi le liquidità necessarie. L’Amministrazione Comunale di Polistena non si è piegata ed ha istituito una piccola patrimoniale che andrà a tassare chi non ha difficoltà ad arrivare alla fine del mese, preservando, in tal modo, i ceti più esposti che vivono sotto la soglia di povertà. Ci saremmo aspettati maggiore attenzione e apprezzamento dal gruppo “Polistena nel cuore” che, invece, con delle scuse pretestuose e banali ha votato contro questo provvedimento nell’ultimo consiglio comunale. Dovranno dar conto ai propri sostenitori di questa incredibile decisione. D’altronde, le contraddizioni fanno parte della loro storia politica e non le scopriamo certamente oggi. Le grandi proprietà, le ville e/o villini, i palazzi signorili, di certo, non sono detenuti dal popolo di Polistena, bensì da amici e parenti di chi oggi ci accusa di favorire chi detiene le grandi proprietà. Tutto ciò è davvero ridicolo ed inaccettabile e, ancora una volta, fa capire la scarsa credibilità politica di chi sostiene di ispirarsi ai principi della “sinistra”. Millantatori di professione che cercano, in ogni modo, di travisare la realtà dei fatti per cercare di recuperare parte del consenso perduto ed attaccare l’operato straordinario di questa Amministrazione Comunale. La legge, nella sua formulazione attuale, non fa distinzione di “categorie catastali” per le prime case. Porremo un quesito al Governo, perché, qualora la legge lo consentisse, saremo disposti ad aumentare l’aliquota su ville, villini e palazzi signorili fino al valore massimo (0,6%).
La maggioranza lo ha esplicitamente detto durante l’ultimo consiglio comunale ma il gruppo di “sinistra” Polistena nel cuore ha fatto orecchie da mercante, coerentemente con la propria storia politica di millantatori e travisatori della realtà. Le attività commerciali, artigiani e commercianti, avranno applicata un’aliquota più bassa rispetto a chi detiene una seconda casa (lo 0,86% rispetto all’1,06%) e di cui lo 0,38% andrà a rimpinguare le casse dello stato lasciando il solo 0,48% alle casse comunali. Stesso discorso vale per chi detiene terreni agricoli che avrà applicata l’aliquota minima (0,76%) di cui la metà andrà versata allo stato e non al comune. Il comune passerà, quindi, dallo 0,70% del 2011 allo 0,48% sui commercianti e allo 0,38% sui terreni agricoli. Una notevole riduzione di introiti per il Comune di Polistena.Un provvedimento, quindi, che l’Amministrazione Comunale ha ritenuto giusto adottare nel rispetto e nella continuità della propria azione politica. La TARSU (spazzatura) e l’acqua, sono rimasti sugli stessi livelli rispetto agli anni precedenti proprio per non andare ad intaccare le poche risorse di chi vive nel disagio economico. Oggi l’IMU, a Polistena, preserverà chi ha poco rispetto a chi detiene i patrimoni.Il principio di giustizia ed equità sociale anima lo spirito di questa Amministrazione ed il Partito dei Comunisti Italiani non può che appoggiarne e sostenerne l’operato. Agli altri lasciamo le accuse e le millanterie, d’altronde qualcosa devono pur fare per mantenere lo status di “politicanti”.