Spatuzza è considerato l’ex uomo di fiducia dei boss di Brancaccio, Giuseppe e Filippo Graviano.Con il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso e poi con gli inquirenti di Caltanissetta e Firenze ha riscritto, fra le altre cose, la storia delle stragi di Capaci e via D’Amelio del 1992 e degli eccidi di Roma, Firenze e Milano del 1993. Aveva inoltre chiamato in causa fra gli altri, l’ex premier Silvio Berlusconi e il senatore del Pdl Marcello Dell’Utri.
Ora, secondo le sue spiegazioni, vi è stato un percorso di redenzione che lo ha portato ad entrare in contatto con don Massimiliano De Simone e con frate Pietro Capoccia, i cappellani delle carceri in cui e’ stato recluso, L’Aquila e Ascoli Piceno.Qui si era anche iscritto all’Istituto superiore di Scienze religiose e aveva superato una serie di esami. Aveva anche intrapreso un carteggio col vescovo dell’Aquila, Giuseppe Molinari. Ora il luogo (un convento di frati o una struttura ‘neutra’, esterna) e l’identita’ della persona con cui si dovra’ incontrare Spatuzza sono tenuti sotto una coltre di fitto riserbo, per motivi di sicurezza.
Mafia, il pentito Spatuzza ha ottenuto il permesso per incontrare un frate
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