Reggio, nuova piazza Duomo. Mallamaci (Sel): “va riqualificata, ma non in questo modo!”

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Di seguito la nota inviataci da Nino Mallamaci, Componente del coordinamento provinciale di Reggio Calabria di Sinistra ecologia e libertà:

“L’idea di dare a Piazza Duomo un assetto più decoroso non è di per sé biasimevole, tutt’altro.
Ciò che invece coglie di sorpresa e fa infuriare, lo possiamo dire senza tema di smentita, i cittadini di Reggio, è il proposito di applicare anche a questo luogo storico della città la logica dello stravolgimento e della devastazione, avviando un percorso che, con la spesa di più di un milione di euro, si concluderebbe, secondo una delle due ipotesi previste  dal concorso di idee messo in campo dall’Amministrazione comunale, con lo sradicamento degli imponenti e bellissimi alberi di ficus benjamina dimorati nella piazza da un secolo.
Ora, qua non si tratta di pregiudizi o di fare la guerra a tutti i costi al governo di centrodestra di Reggio.
Qua si tratta, semplicemente, di far capire agli attuali amministratori che per liberare la piazza dalle auto e trasformarla in un luogo di incontro e di svago per i cittadini, non è proprio necessario riservare agli alberi lo stesso trattamento delle auto.
Gli alberi, e il verde in genere, da che mondo è mondo, non sono elementi di disturbo o di disdoro, a maggior ragione quando si tratta di tredici piante secolari che costituiscono un elemento di memoria collettiva per Reggio e i per suoi abitanti, e che hanno contribuito a fissare, nella mente dei reggini e  dei non reggini,  una visione di questa piazza che prevede uno spazio centrale libero e due aree a margine dove regnano maestosi i ficus con il loro verde intenso che contrasta magnificamente col bianco della facciata principale del Duomo.
Questa è piazza Duomo per i reggini.
E non è affatto vero che la presenza degli alberi ostruisce la vista della cattedrale dal Corso Garibaldi: chiunque si può rendere conto di persona di questo aspetto, senza per questo dover essere tacciato di essere nemico di Reggio, della sua Giunta comunale, e del suo ex sindaco, come avviene troppo di sovente.
Per questo motivo, noi chiediamo che per piazza Duomo, l’antica piazza del Tocco grande, non si faccia altro che rendere fruibile ai pedoni la parte centrale, senza prevedere la chiusura di via Tommaso Campanella, che renderebbe problematica la circolazione veicolare non solo delle auto private, ma anche dei mezzi pubblici, con un’unica, bella,  pavimentazione posta allo stesso livello, e  che abbia come perimetro le strade laterali a ridosso dei portici, la via Campanella e il Corso Garibaldi.
Questo unico spazio, munito di elementi di arredo e di illuminazione coerenti con lo stile liberty degli edifici circostanti, sarebbe consacrato alla frequentazione dei reggini in occasione di celebrazioni religiose ed eventi civili, e non solo.
Un’ultima considerazione, di carattere generale.
L’attuale e le future amministrazioni dovrebbero dedicare tempo e risorse non ai grandi progetti e alle grandi trasformazioni del centro cittadino, ma ad operare una puntuale ed efficace manutenzione delle cose belle  della nostra città.
Riqualificare (si fa per dire) piazza Duomo, investendoci un milione  e 100 mila euro, per poi ritrovarsela come piazza Carmine con la sua fontana ridotta a ricettacolo di immondizia, come piazza Sant’Agostino con i suoi lampioni monchi, come il lungomare (povero lungomare Falcomatà!) con le scritte sui muri, le panchine divelte, le macerie dei gazebo (e l’elenco potrebbe continuare a lungo), serve solo a dare della nostra città un’immagine sciatta, trascurata, maltrattata.
Usiamo e curiamo i nostri spazi comuni con la stessa attenzione che riserviamo ai nostri spazi privati, dove le piante sono elemento di arredo e di abbellimento, e gli oggetti che conservano la memoria vengono accuditi come meritano”.

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