Pizze chiuse con scarola

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ah……quei pomeriggi d’inverno quando  intorno alle 18 Emanuela, mia cugina, passava da casa della nonna dove io ed Antonella abitavamo….ed allora la nonna Tita le diceva:”Manu, a nonna, vo ristari mi mangi cu nui?…facimu i pizzi chiusi”  Ah…. che ricordi….. erano buonissime;  ricordo tutto l’amore che ci metteva la nonna quando le impastava… zio Mimmo ti prego spiegami bene come si fanno e fai sognare me e tutti coloro che si cimenteranno a farle…..

Ciao Vale, sara’ telepatia o feeling fatto sta che proprio stamattina pensavo la stessa cosa e cosi’ ho comprato un bel cespo di scarola riccia per farle   a Felicia che non le conosce. Intanto monda il tuo cespo di scarola, lavalo, asciugalo e mettilo spezzettato con le mani in una boulle. Aggiungi un po di sale, pepenero, qualche capperetto(non sottaceto percarita’) e filetti di acciuga a pezzetti. Condisci abbondantemente, amalgana con le mani e lascia a macerare. Orapuoi preparare il tuo impasto. Io  lo faccio solo con acqua e farina,  un pizzico di sale e se ce l’ho aggiungo anche una puntina di lievito di birra; in mancanza faccio finta di niente proprio come faceva nonna. Stendo la mia pasta e faccio dei dischi piu’ o meno della misura di un 45 giri (per chi non lo sapesse erano i vecchi dischi in vinile che in genere contenevano una hit e sul retro un pezzo meno noto). La scarola sara’ pronta e allora farcisco i miei dischi per meta’ aggiungendo dadini di mozzarella, li richiudo su se stessi a mezza luna e li friggo in una larga casseruola con olio abbondante.

                                                                       Quando le faceva nonna Tita stavano tutti li intorno alla cucina a rubarle man mano che erano pronte. Le mangiavamo bollenti al punto che spesso ci bruciavamo la bocca.  Ma e’ cosi’ che vanno mangiate, tenendole in mano con un foglio di carta da pane, con la mozzarella che fila e con il sughino che sbrodola.

Secondo te sono come quelle di nonna????????

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