Crisi: ancora alti i timori per l’economia globale

StrettoWeb

Prima seduta settimanale negativa per le borse europee, il Ftse Mib termina la sua contrattazione in negativo chiudendo a (-0.69%), seguono anche le altre borse europee Parigi (-0.32%), Londra (-0.55%) e Francoforte (-0.76%). Lo spread tra BTP e Bund si attesta poco più dei 310 punti base. Pesano sulle borse i timori per l’economia globale e la conferma di ribasso delle attese di crescita economica in Cina. Una delle potenze mondiali inizia a dare i primi segni, il premier cinese ha dichiarato una crescita economica annua del paese sul 7,5%, inferiori rispetto alle attese del 8% (mantenuti anche durante la crisi finanziaria globale).

I dati che arrivano dall’eurozona relativi all’ indice Pmi non sono dei migliori. Poco confortante, l’indicatore che a febbraio rimane sotto soglia dei 50 punti, confermando una fase di contrazione. L’incertezza sui mercati colpisce ancora il sentiment degli investitori, sembrano così passare in secondo piano il flusso di liquidità da parte delle banche centrali globali, in questa fase, dopo che le scorse settimane l’ondata di buy era spinta dalla liquidità immessa da parte delle varie banche centrali, ora si inizia a guardare alle informazioni concrete sull’economia reale. Punto principale ritorna ad essere le notizie importanti che usciranno nel corso della settimana sui risultati dello swap del debito della Grecia oltre che la decisione da parte della Bce sulla politica monetaria.

Chiusura in positivo per Diasorin che registra un (+1.99%), Ferragamo che durante la settimana della moda Parigina registra un (+1.03%), Campari (+0.97%), A2A (0.33%). Continua il selloff sui bancari, Banca Popolare dell’Emilia Romagna registra un (-3.08%) e la Banca Popolare di Milano (-2.10%).

Negativi anche i principali listini americani, Wall Street chiude in maglia rossa, con il Dow-Jones chiude a (-0.11%) e lo S&P500 il (-0.39%) mentre il Nasdaq (-0.86%). Pesano le notizie che arrivano dalla Cina, con il paese che ha tagliato le stime di crescita sul Pil al 7,5%, sono le previsioni più basse dal 2004.

Giornata scarna dal punto di vista macroeconomico, prevista l’uscita dell’indice Halifax HPI che indica la variazione del prezzo delle case finanziate dalla Halifax Bank of Scotland (Halifax HPI m/m). Se l’indice è superiore alle previsioni, cìò può essere positivo per la valuta. Alle ore 16.00 appuntamento con l’Ivey Pmi, indicatore ottenuto tramite sondaggio verso i Purchasing Managers, se il dato fosse superiore alle attese, potrebbe essere un bel segnale per l’economia canadese e il dollaro canadese potrebbe rispondere con un apprezzamento verso le principali valute.

Francesca Roveda

Condividi