Messina, lo sfogo del ‘MCL’ sulla tomba di Antonello: “siamo stanchi di una città campestre”

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    Il Movimento Cristiano Lavoratori rivolge un appello all’Amministrazione comunale partecipando ai lavori di pulizia presso il Monastero di Santa Maria di Gesù a Ritiro. Presente insieme alla delegazione del movimento, l’On. Fortunato Romano e i consiglieri di circoscrizione Piero Caliri (IV Circ.), Pasquale Currò (III Circ.), Franco Venuti (V Circ.).

    Messina – Il Movimento Cristiano Lavoratori di Messina, oggi pomeriggio, si è recato sui luoghi in cui sorgeva il Monastero di Santa Maria di Gesù, per la tradizionale uscita cittadina tesa al recupero e al decoro del sito d’interesse storico ed archeologico.

    “La vicenda della Tomba di Antonello raccoglie attorno a se l’opinione più o meno convergente sull’esistenza della sepoltura del grande maestro ed esponente della pittura siciliana del ‘400 – afferma Giuseppe Bottaro, presidente MCL – ma la scelta di MCL di unirsi alla tradizionale uscita guidata dal Presidente del Consiglio comunale Giuseppe Previti, ha avuto più lo scopo di dare un messaggio provocatorio ad un’amministrazione che ha lasciato i quartieri della città nel più totale abbandono, rispetto ad una verità che non sta a noi stabilire ma che ci auguriamo possa avere maggiori riscontri per la storia di Messina”.

    “Come responsabili nelle circoscrizioni della città – affermano insieme i consiglieri intervenuti alla manifestazione Pietro Caliri, Pasquale Currò e Franco Venuti –  non possiamo assistere al moltiplicarsi di fenomeni di degrado ambientale al limite della decenza ed in alcuni casi preda di gravi fenomeni di randagismo, mancata manutenzione ambientale; fatti che costringono una presa in carico diretta dei cittadini anche sui beni monumentali e quelli di comune fruizione per la comunità: piazzette, giardinetti, ville comunali e luoghi di ritrovo all’aperto dei nostri anziani e giovani”.

    Ha partecipato alla manifestazione promossa da MCL anche l’On. Fortunato Romano che ha ricordato il caso di don Vincenzo D’Arrigo il quale, dopo l’ennesimo sollecito nei confronti dell’amministrazione comunale, ha dipinto autonomamente le strisce pedonali davanti alla propria chiesa all’Annunziata. “Questa manifestazione, insieme a quelle promosse dalle numerose associazioni di volontariato, a cui dobbiamo riconoscere grande merito per quanto fanno in forma anonima – ha affermato il deputato regionale – devono stimolare la cittadinanza ad azioni concrete che costringano i nostri amministratori ad una governance territoriale che favorisca da un lato l’intraprendenza della comunità nell’autogestione dei quartieri, a cui corrispondere risorse comunali, e dall’altro fornire supporti adeguati alle circoscrizioni nella prevenzione ambientale”.

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