Il procuratore Carlino ha individuato, come tratto comune alle istruttorie avviate, la presenza di sprechi, inefficienze e diseconomicita’ dell’azione amministrativa, “con l’aggravante, in molte ipotesi, dell’esistenza di condotte finalizzate al conseguimento di personale vantaggio dall’esercizio delle funzioni istituzionali, con pregiudizio per l’erario pubblico, anche in termini di lesione dell’immagine della pubblica amministrazione”. Ha segnalato, in particolare, la “preoccupante situazione finanziaria” degli enti locali, per “spese costituenti danno erariale in quanto non necessarie per il soddisfacimento degli interessi della comunita’ amministrata”, prive di adeguata copertura finanziaria, con il ricorso “a illegittime operazioni di finanza straordinaria o a strumenti finanziari derivati di dubbia convenienza”. Sottolineati i danni riscontrati per effetto di ritardi nella definizione di procedimenti amministrativi, esprimendo particolare preoccupazione per i danni derivanti da perdita di finanziamenti di derivazione comunitaria. In materia di riscossione di entrate e tributi, ha segnalato danni accertati a carico di agenti della riscossione degli enti locali, cui e’ stato imputato il mancato riversamento di somme riscosse per conto dei comuni. Segnalate ipotesi di manomissioni di sistemi informatici per annullamenti indebiti di crediti dell’erario.
In materia di appalti o di forniture, rilevati il perseguimento di “illeciti per inadeguata esecuzione di opere pubbliche, con danno anche per la mancata realizzazione dei benefici previsti a favore della collettivita’, ovvero per inadeguata cura degli interessi erariali nell’esecuzione dei contratti pubblici, con acquisti di beni a prezzi maggiorati ovvero pagamenti effettuati a fronte di prestazioni in tutto od in parte non eseguite”. In materia di gestione del personale, evidenziati i profili di danno per illegittimi inquadramenti di personale, anche in funzioni dirigenziali, nonche’ per indebita erogazione di indennita’. Ancora: gli abusi sui viaggi all’estero e sulle consulenze, conferite “in carenza di adeguati requisiti professionali e senza previa verifica dell’esistenza di professionalita’ interne”. Infine la “malasanita'” per danni da erronea diagnosi ovvero da interventi chirurgici non correttamente eseguiti, e ricoveri ingiustificati ed esorbitanti in regime di day hospital o la violazione della disciplina della libera professione intramuraria.