Sciopero tir: continuano i disagi in tutt’Italia, ma il “movimento dei forconi” si divide

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Dal Piemonte alla Calabria la protesta dei tir – partita dalla Sicilia sta causando disagi alla circolazione con code e rallentamenti diffusi. Il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, segue ”con molta attenzione” la protesta. ”Non saranno tollerati – annuncia – i blocchi stradali”. Riunione al Viminale per monitorare la situazione. ”Non ci muoveremo fino a venerdi’ e, in assenza di risposte serie da parte del Governo, valuteremo cosa fare”. E’ ferma la posizione degli autotrasportatori che stazionano nelle aree vicino ai caselli dell’A1 Roma-Napoli per invitare i camionisti a non fare il loro ingresso in autostrada. Nel pomeriggio bloccati anche i varchi di ingresso del porto di Marina di Carrara. E cresce l’allarme per i beni primari. Tra due-tre giorni, fa sapere l’Unione panificatori campani, rischia di non essere garantita la produzione di pane a Napoli. La Confederazione italiana agricoltori (Cia), da parte sua, lamenta che ”l‘espandersi della protesta in tutt’Italia puo’ davvero dare un colpo mortale al settore primario”. Intanto si spacca il ‘movimento dei forconi’. Martino Morsello, uno dei leader della protesta che ha paralizzato la Sicilia la settimana scorsa, e’ solo. La sua linea dura per continuare a mantenere alto il livello della protesta in Sicilia non e’ passata. E’ prevalsa la linea di Mariano Ferro e Giuseppe Scarlata che hanno deciso di attendere cosa avverra’ dopo l’incontro previsto mercoledi’ tra il governatore Lombardo e il premier Monti. Paolo Ugge’, presidente di Conftrasporto, parla di ”protesta non in linea con i principi democratici” ed invoca l’intervento delle forze dell’ordine.

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