Processo ‘Why not’: Loiero condannato a un anno di carcere per abuso d’ufficio, prescrizione per Chiaravalloti

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L’ex presidente della Regione Calabria Agazio Loiero è stato condannato ad un anno di reclusione con l’accusa di abuso d’ufficio nel procedimento scaturito dall’inchiesta Why not, avviata anni fa dall’ex pubblico ministero di Catanzaro e attuale sindaco di Napoli Luigi De Magistris. La Corte d’appello di Catanzaro ha inoltre dichiarato il non doversi procedere per Giuseppe Chiaravalloti, anche lui ex governatore della Calabria del Pdl, per sopravvenuta prescrizione.

La Corte d’appello di Catanzaro, nel processo di secondo grado contro la “cupola” che secondo l’accusa gestiva affari illeciti nella regione Calabria, ha condannato il principale imputato dell’inchiesta, Antonio Saladino, che in primo grado si era visto comminare due anni, a tre anni e dieci mesi; si aggrava anche la posizione di Giuseppe Lillo che da un anno e dieci mesi passa a 24 mesi. Mentre Antonio La Chinia si è visto scontare un mese dalla Corte di appello e quindi è stato condannato a un anno e nove mesi, mentre Nicola Durante che era stato assolto in primo grado è statoi condannato a un anno. Ribaltata invece la sentenza per Pietro Macrì e Vincenzo Morabito condannati rispettivamente in primo grado a nove mesi e 900 euro di multa e sei mesi e 600 euro di multa sono stati assolti dalla Corte. Confermata, inoltre, l’assoluzione piena nei confronti dell’ex assessore alla Sanità Gianfranco Luzo, Tommaso Loiero, Franco Nicola Cumino, Pasquale Anastasi, Giuseppe Fragomeni ed Enza Bruno Bossio, quest’ultima moglie dell’ex capogruppo in consiglio regionale ed ex segretario regionale del Pd in Calabria Nicola Adamo. La Corte d’appello ha poi confermato alcune condanne che erano state comminate in primo grado a Francesco Saladino 4 mesi e 300 euro di multa e Rinaldo Scopelliti un anno. Per quanto concerne invece Agazio Loiero e Nicola Durante, la Corte ha disposto l’interdizione temporanea dai pubblici uffici.

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