Il Movimento dei Forconi diventa “contagioso”: proteste anche in Calabria e, da domani, a Pescara

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Le proteste del Movimento dei Forconi si stanno rapidamente allargando a gran parte d’Italia. In Calabria già ieri ci sono state le prime proteste per quella che è stata ribattezzata come “la rivoluzione che viene dal sud”. Domani anche a Pescara, in Abruzzo, sono previsti blocchi e proteste.
Pubblichiamo integralmente la nota diffusa stamattina da “AREA BRIGANTI”, un’associazione Socio-Culturale di Reggio Calabria:

La Sicilia protesta! Il Sud protesta! Ma non interessa a nessuno! Da quattro giorni la Sicilia è interamente bloccata dalle manifestazioni risolute degli autotrasportatori e del “Movimento dei Forconi”, organizzazione apartitica ed apolitica che raccoglie le aziende agricole siciliane. La protesta continua e comincia a dilagare anche in Calabria ed in Campania, eppure tutto tace, la scena mediatica è tutta per il naufragio della Costa Concordia e di Schettino, il suo a dir poco sciagurato capitano. Non ci meraviglia, ogni volta che il Sud protesta, ed il Sud a migliaia di ragioni per farlo, si trova sempre qualche motivo per infamare le ragioni della sua protesta. Stavolta si tende addirittura ad ignorarla, al suo posto i giornali, i TG ed i programmi televisivi si riempiono della vicenda “Schettino”: il nuovo Grande Fratello. E funziona, perché la gente comune si distrae coinvolta ed impegnata a dover giudicare e condannare capitan Schettino, e si dimentica che poche ore prima ha fatto benzina al prezzo di 1,8 e passa € al litro, che sulla propria busta paga il netto continua a scendere a causa delle manovre del salvatore dei Banche, il premier Mario Monti, e che ci sono le spese dei figli che studiano al nord, nonché la rata del mutuo. Non bisogna ricordarsi di essere sempre più poveri, non bisogna pensare il fatto che ci stanno riducendo alla miseria e allora ci propinano il Grande Fratello di turno. Qualcosa di meraviglioso sta accadendo in Sicilia e per paura non ce lo vogliono fare sapere. Migliaia di liberi cittadini siciliani, ognuno con le proprie idee ed identità politiche, con la sua diversità accomunata dal disagio, ha preso in mano un forcone, gli ha affisso la bandiera della propria dignità e adesso lotta per la propria libertà. Chiedono e vogliono che la classe politica attuale, da destra a sinistra, venga completamente cancellata! Non ci sono bandiere politiche per le strade siciliane, ci sono solo le triacrie! Le bandiere della propria identità! Chiedono e vogliono un nuovo modo di partecipazione e di gestione della cosa pubblica! Non trattano con nessuno, né politici, né istituzioni, né sindacati in quanto non li riconoscono più come soggetti credibili con i quali costruire il proprio futuro. Come è possibile, infatti, trattare con chi li ha ridotti alla fame? Con chi invece di servire il Popolo serve gli interessi di mafie e lobbies economiche? I siciliani hanno finalmente preso coscienza che solo loro possono costruire il proprio futuro attraverso una nuova forma di partecipazione ed una nuova fase politica che scalzi tutto il marciume che per 60 anni ha insozzato la penisola italiana. Un esempio che fa paura, una lezione che noi tutti meridionali dobbiamo raccogliere. Le nuove bandiere che dovranno sventolare avranno solo il colore della nostra identità e dignità di Popolo e di meridionali, dobbiamo riprenderci il nostro futuro depredato già 150 anni fa. Forconi e briganti, in piazza, nelle strade a prendere a calci in culo questa classe dirigente. Non un anti-politica, ma una nuova politica perché c’è una gioventù che ha tanto da dare ed alla quale la gente, quella semplice, quella che paga le tasse, quelle che non arriva a fine mese, quella che lavora in nero, quella che fa i sacrifici deve dare spazio e fiducia. Briganti e forconi, tutti in strada per la rivoluzione generazionale!!!

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