Riforma sulla sanità negli Usa: deciderà la Corte Suprema

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È la madre di tutte le riforme dell’amministrazione Obama. Si tratta di rendere obbligatoria per tutti i cittadini americani l’assicurazione medica entro il 2014.

E a deciderlo saranno i nove saggi del piu’ alto organo giudiziario negli Usa, che dovranno pronunciarsi sulla costituzionalita’ o meno delle nuove norme.

La sentenza è prevista per giugno e si prevede che il suo peso possa incidere molto sull’esito sulla campagna elettorale per le presidenziali, considerando anche che la rielezione di Obama è oscurata dalla grave crisi economica e occupazionale che stanno attraversando gli Stati Uniti.

Se la riforma sulla sanità non dovesse passare, la sentenza potrebbe costare il posto al presidente. Al contrario, un via libera di tale riforma potrebbe portare ad una sua rielezione.

Ai  giudici della Corte suprema toccherà esaminare sia la richiesta dell’amministrazione, che giudica la riforma conforme ai dettami della Costituzione, sia alcuni esposti dei nemici della riforma, tra cui il mega-ricorso presentato da ben 26 Stati dell’Unione. Inoltre,  un’organizzazione privata di imprenditori chiede di rivedere le norme approvate nel 2012.

Come indicato da un portavoce della Corte suprema la data dell’udienza potrebbe essere intorno ai primi di marzo.

E dalla Casa Bianca, pur consapevole dei pericoli che un pronunciamento contrario potrebbe causare, arrivano segnali speranzosi: ”Sappiamo che la riforma e’ costituzionale e abbiamo fiducia che anche la Corte suprema lo riconosca”, ha commentato uno dei piu’ stretti collaboratori del presidente Obama, sottolineando come il presidente sia soddisfatto per la decisione della Corte di mettere fine una volta per tutte alla vicenda.

I repubblicani, al contrario, puntano una parte della loro campagna elettorale proprio nel fallimento della riforma sanitaria proposta da Obama, affermando che ”Si tratta di una violazione senza precedenti delle liberta’ individuali”, ha ribadito Rick Perry, il governatore texano che e’ uno dei repubblicani in corsa per diventare l’anti-Obama alle presidenziali del novembre 2012.

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