Partita e polpettoni …… di melanzane

StrettoWeb

La mia amica Connie e’ veramente amatissima percio’  finisco sempre col parlare di lei.

Mi ricordo con tanta gioia delle polpette di melanzane che mi offristi sulla spiaggia di Scilla. Era una giornata magnifica, il sole era alto, il mare era di un blu-viola invitante ed io stavo sulla riva. Tu sei arrivato e mi hai offerto una polpetta di melanzana cucinata a casa vostra. Il mare allora prese un colore piu’ intenso e la magia della natura e della vostra cucina arrivo’ al mio cuore rendendomi ancor piu’ felice. Sono passati molti anni, ma il ricordo e’ ancora nitido e ben presente e quando sento il bisogno di aria pulita e di relax rivivo quel momento ………”  Questo e’ il testo integrale di un suo commento su Facebook ad un mio post che ora voglio raccontarvi.

Iniziava cosi’:  “Magari stasera vediamo tutti la partita da noi, portiamo ognuno qualcosa e ceniamo”.  Spesso a questo tipo di invito mia moglie, a gran richiesta, risponde con i suoi polpettoncini di melanzane. Sbucciate le melanzane solo parzialmente, segnatele e lessatele. Fatele colare e raffreddare, Adesso mettetele in una terrina capace, aggiungete poco pane comune raffermo precedentemente ammollato in acqua e strizzato, aglio tritato, mentuccia, parmigiano, pepe nero e uova per legare. Impastate il tutto ed il gioco e’ fatto. Semplice??!! Non direi proprio. Tutta la difficolta’ sta nelle vostre mani e nelle vostre narici. Sentite l’impasto nelle mani e aggiustatene la consistenza aggiungendo pan grattato o  acqua fino ad ottenere un composto cremoso e corposo. Ora annusate; sentite il profumo della mentuccia, dell’aglio, del pepenero. OK, siete pronti. Riempitevi il palmo della mano con il vosto composto, mettete al centro un pezzetto di provola ed un pezzetto di uovo sodo e chiudete la vostra polpetta cercando di darle una forma ad uovo. L’olio e’ caldo ed abbondante? Allora potete friggerle.

E concludeva:  Naturalmente  …….. mangiateli con le mani …….. tra un gol  e l’altro ……. sorseggiando il vostro Nero d’Avola.

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