Messina,sit-in di fronte al Municipio per dire ancora una volta No al Ponte

StrettoWeb

Durante la mattinata di ieri si è svolto in Municipio un Consiglio Comunale straordinario riguardante il Ponte sullo Stretto e le opere propedeutiche e funzionali, per aggiornare l’Accordo di programma.

I rappresentanti eletti dai cittadini infatti hanno discusso un Accordo di programma che legherebbe il destino di Messina ai cantieri della contestatissima opera  per i prossimi decenni. Ci sono difficoltà enormi nel finanziamento,nella collocazione e mantenimento di un’opera che da anni sta in piedi solo nella mente di chi ambisce ad essere ricordato nella storia.

Si è trattato di un confronto a cui hanno partecipato oltre agli “addetti ai lavori”, anche i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, presenti al grande completo, Cgil, Cisl, Uil, OrSa e Ugl e dai sostenitori del No al Ponte, che dalla scalinata di Piazza Municipio si sono poi trasferiti sulla “balconata” dell’aula consiliare, dove hanno seguito con attenzione gli interventi che si sono susseguiti.

Facendo un passo indietro sulla “vicenda-Ponte sullo stretto” molto è stato già deciso in merito alla questione come la cancellazione dei finanziamenti per la costruzione dell’opera attraverso l’approvazione della mozione che cancella i finanziamenti per 2012 e 2013, con l’avvallo del Governo, per il Ponte sullo Stretto di Messina.

C’è chi invece come il Ministro alle infrastrutture Matteoli, intervenuto nei giorni scorsi al Forum della Logistica e dell’autotrasporto a Fiera Milano spiega il suo punto di vista. ”Non so più come dirlo ,noi consideriamo il ponte sullo Stretto una priorità.

A rincarare la dose e’ intervenuta anche la presidenza del consiglio spiegando. ”Non esiste una decurtazione dei finanziamenti perché  non ci sono finanziamenti: il ponte non e’ finanziato dallo Stato, ma totalmente dal mercato. Non e’ prevista una lira da parte dello Stato, ma solo spese per opere a terra, come quelle che stiamo già  facendo”.

Tornando a ieri le dichiarazioni di chi ha partecipato al Consiglio sono in controtendenza con le reali opportunità logistiche di portare a termine il lavoro, ed uno dei commenti a tal proposito arriva dal consigliere Trischitta: «Chi fischia non capisce che senza Ponte non c’è sviluppo». E’ chiaro che dietro queste affermazioni c’è una ferma volontà politica di tirare acqua al proprio mulino senza badare alle esigenze reali di una zona ad alto rischio sismico, che non può permettersi un’opera che metterebbe a rischio gli abitanti dello stretto.

Si sono fatti sentire i No-pontisti che vogliono definitivamente chiudere questo capitolo e allontanando definitivamente l’idea di un’opera distruttiva . E quindi si sono susseguiti interventi  del coordinatore cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà Daniele Ialacqua: «Il consiglio comunale tenutosi oggi, infatti, si è sviluppato stancamente in una sala consiliare che si svuotava col passare del tempo, nella quale spiccava la scandalosa assenza del sindaco e dei deputati cittadini ed in cui era difficile capire cosa volesse dire consiglio “aperto” visto che a parlare per la gran parte sono stati i consiglieri comunali ed i rappresentanti istituzionali, mentre gli interventi degli “ospiti” (sindacati e Rete Noponte) venivano relegati alla fine della seduta». Oltre a interventi da parte di Luigi Sturniolo di Rete No Ponte e del professore Guido Signorino.

In tutto ciò ci sono da ricordare non soltanto le questioni legate ai percoli effettivi a livello logistico e sismico della zona ,ma soprattutto gli interventi tempestivi che necessitano le zone calabresi e siciliane

Quindi gli 8,5 miliardi di euro totali previsti per il Ponte sullo Stretto di Messina sarebbe più responsabile destinarli alla messa in sicurezza del territorio del Sud e al potenziamento delle opere ferroviarie e stradali in Sicilia e Calabria in particolare per :
– adeguare la linea tirrenica e potenziare la linea ferroviaria ionica in Calabria e le linee ferroviarie siciliane che collegano Catania, Messina e Palermo;
–  intervenire per chiudere finalmente i cantieri della A3 Salerno-Reggio Calabria;
– ammodernare e rendere sicura la SS106 Ionica;
– garantire un servizio efficiente di metropolitana del mare per i pendolari dell’area dello Stretto e rafforzare gli attuali servizi di traghettamento pubblici;
– destinare ingenti risorse alla rinaturalizzazione dei versanti e al consolidamento del suolo e al riassetto del territorio ad alto rischio idrogeologico e sismico.

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