Sono ore di dolore e sgomento quelle che i cittadini messinesi stanno vivendo. Nessuno poteva apettarsi, ieri sera, dopo una giornata di pioggia così intensa, che il peggio dovesse ancora arrivare.
Purtroppo, il peggio è arrivato con tutta la sua violenza, senza pietà. Tre le vittime di questa tremenda alluvione che ha squarciato il paese di Scarcelli, Saponara, lasciando solo fango e macerie.
Una pioggia incontenibile, danni enormi nella provincia di Messina. La rete pullula di filmati e foto che testimoniano gli attimi agghiaccianti vissuti a Barcellona, Milazzo, Archi, Giammoro, Saponara, Scarcelli.
Oggi indubbiamente se ne parla più di ieri, oggi le tv nazionali sono presenti sul territorio. Le polemiche, come sempre, sono tante.
Di fronte a questo senso di impotenza che ci pervade, forse dovremmo interrogarci su cosa è stato, su cosa ancora non è cambiato tanto da far piombare la Sicilia nuovamente nel terrore, nella distruzione.
In queste ore, oltre ai militari e ai vigili del fuoco presenti sul posto, si stanno mobilitando tanti volontari, che si danno appuntamento anche in rete, che preferiscono agire invece di restare fermi a rimuginare sull’accaduto.
La speranza è che dopo queste ore davvero sconvolgenti, l’impegno sia maggiore da parte di tutti, per assicurare alla Sicilia un futuro migliore. Ed è un obiettivo che si può raggiungere giorno per giorno, con il rispetto per la propria terra.
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L’emergenza maltempo per il Sud, purtroppo, non si è ancora placata.