Ancora scontri in Egitto tra le forze di sicurezza e i manifestanti

StrettoWeb

Scoppia di nuovo il caos. Lo ha riportato l’emittente televisiva egiziana Channel 1. Al Cairo, coinvolti le forze di sicurezza e i manifestanti a piazza Mohammed Mahmoud, che porta al palazzo del Ministero degli Interni e non è distante da Piazza Tahrir, cuore e simbolo della rivolta.

Pare che le proteste non riguardino solo la capitale: a Ismailiya, infatti,  sono state uccise tre persone nella notte e sessanta sono rimaste ferite, secondo quanto riportato dalla stampa ufficiale, mentre ad Alessandria d’Egitto, come segnala l’agenzia di stampa ufficiale Mena, quaranta membri delle forze di sicurezza sono rimasti feriti. Altri scontri si sono registrati a Suez.

Nella stampa araba di oggi campeggiano gli scontri avvenuti in piazza Tahrir, al Cairo, tra manifestanti ed esercito, per chiedere la fine del potere dei militari in Egitto, e la crisi siriana con il premier turco Recep Tayyip Erdogan che chiede le dimissioni di Bashar al-Assad e i sauditi che invocano garanzie per i civili.

Il quotidiano AL-SHARQ AL-AWSAT fa sapere che il bilancio dei morti è di 12, mentre i soldati dissidenti denunciano l’arrivo di due aerei carichi di miliziani iracheni sciiti sadristi nel paese.

Si prospetta una giornata storica per l’Egitto, nell’ambito di questi disordini, il paese vuole arrivare alla proclamazione di un presidente della Repubblica. Un processo caratterizzato però da sangue, repressione, violenza. A seguito degli scontri di tre questi giorni il bilancio è di 40 morti e molti, moltissimi feriti.

Il primo ministro, Essam Sharaf, ha rimesso il proprio mandato a disposizione del Consiglio supremo delle Forze armate, che in un primo tempo sembrava aver accettato le dimissioni, notizia poi smentita dalla tv pubblica. I manifestanti chiedono a gran voce le dimissioni dei vertici militari e il trasferimento del potere a un esecutivo civile. 35 tra partiti e movimenti egiziani confluiranno in piazza Tahrir, per creare uno scudo umano, anelando la libertà.

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