Gli svincoli spiegati ad un diciottenne

StrettoWeb

Messina ha molti rimpianti e poca memoria, ma soprattutto pochi rimorsi e’ nessuno orgoglio. Avviati i lavori di ripresa degli svincoli con l’epocale sostituzione degli impalcati di progetto con quelli metallici sembrava  che tutto fosse risolto. Il cambiamento restringeva la rosa dei partecipanti e la struttura metallica si paga a peso. L’impresa aggiudicataria a  dire degli addetti ai lavori era affidabile e quindi dava garanzia sul rispetto dei patti contrattuali e dei tempi, aveva dichiarato di conoscere i luoghi e soprattutto di aver valutato il progetto su cui aveva fatto l’offerta. In questi giorni si riapre la polemica, e  anche le scommesse, diatribe anche all’interno della maggioranza. A naso qualcosa non va per il verso giusto. A dire il vero il Sindaco in persona ha effettuato dei sopralluoghi periodici per garantire e fare sperare quelli che credono in lui e nella sua affidabilità.Ora ci sono quelli che sostengono il contrario, sfidando il suo potere e la sua stessa collerica misantropia. I giovani non capiscono e io non so come venirgli incontro; ma una cosa posso dirgliela sottovoce: certamente a mio parere occorre piu’ chiarezza e semplicità trascurando argomentazioni e dettagli   di troppo che distolgono dal tema che e’ il rispetto dei patti contrattuali. Una cosa e’ certa, non si puo’ passare una vita a litigare, evitiamo percio’ gli attacchi sbracati oggi tanto di moda. Mio caro giovane diciottenne a te che ti affacci alla vita dico che per giudicare occorre conoscere e chi amministra ha il dovere di metterti in condizione di partecipare alla cosa pubblica, alla sua gestione, specialmente se la problematica ha aspetti discutibili. Volevo aiutarti e sono andato presso gli  uffici della viabilità per vedere qualche aspetto tecnico di rilevanza, ma mi e’ stato risposto che non hanno nessun elaborato perche’ degli  gli svincoli non se ne occupano. Tutto e’ affidato giustamente al Rup,  mi sono allora ricordato che nell’attuale legislazione sui lavori pubblici l’unico vero responsabile e’ lui e che la figura del Sindaco e’ collaterale ed ha un suo ruolo molto diverso. Nel nostro caso, a mio parere per poter mettere in condizioni il nostro giovane amico di capire, occorre togliere i veli che sembrano offuscare tutta la vicenda e renderla consultabile on line. La legge sulla trasparenza permette solo a chi ha interesse di accedere agli atti, ma visto che si mettono in dubbio proprio gli atti non sarebbe corretto informare la cittadinanza sui loro tempi e sui loro contenuti? Solo cosi’ si potrà discutere di quello che si conosce e anche i giovani professionisti, e perche’ non solo loro, potranno esprimere il loro giudizio. Certo questa lamentata mancanza di trasparenza  e’ essa stessa ammissione di colpevolezza e sono sicuro che il responsabile del procedimento, provvederà  personalmente a colmare questa grave lacuna rendendo pubblica la conduzione tecnico-amministrativa dei lavori. Il responsabile unico del procedimento paga di persona del suo operato e su quello del direttore dei lavori  e di tutto quello che avviene nei rapporti con l’impresa e a lui interessa dimostrare almeno la trasparenza e la correttezza degli atti nella loro attualità. Essere condannati dalla Corte dei Conti a posteriori e’ una tragedia per tutti ma soprattutto per il Rup che “a tavola cunzata” sarà lasciato solo.

Leggo dai giornali che la vecchia impresa esecutrice ha avanzato riserve con esito positivo e che anche la Ricciardello punta i piedini, scrive e quantifica ma quali sono le motivazioni e quali le cause?  La direzione lavori e’ tempestiva e mirata nelle risposte? Ci sono carenze progettuali? Queste le risposte a cui il responsabile unico deve rispondere per finire con una incompiuta. Questo il vero significato di una legge nazionale e regionale, ma lui vada oltre e sento il dovere di rendere pubblici gli atti e le soluzioni progettuali, tenerli nel cassetto non e’ piu’ possibile. I giovani hanno diritto a sapere, ma non solo loro, gli svincoli sono diventati un modo culturale da sciogliere e non da tagliare. Troppi decenni, troppi soldi, troppe incertezze. Un irrituale discreto sguardo alle vicende di mani pulite potrà aiutare il timoniere a scegliere la via della trasparenza per non diventare il capo espiatorio di una vicenda che sa di pirandelliana memoria. I bavagli scoppiano in ritardo ma scoppiano senza tempo e senza conoscerne gli effetti, scoppiano nei tribunali e sulla stampa, ma soprattutto la corte dei Conti con lentezza ma con certezza scardina economicamente chi causa un danno erariale insieme alle vicende penali. Il giovane diciottenne sappia che la posta e’ alta ed e’ prevista dal sistema Italia sia per le grandezze  irraggiungibile che per le mediocrità. Per quello che riguarda le proroghe ricordo al mio giovane interlocutore che durante il corso dei lavori e prima della scadenza del termine fissato per l’ultimazione degli stessi, così come previsto dall’articolo 26 del capitolato generale d’appalto n. 145/2000 e dall’articolo 111 del Regolamento n. 554/1999, l’appalta­tore, ove non sia in grado di rispettare il termine di ultimazione, può, con domanda motivata, richiedere proroghe per la ultimazione dei lavori. La richie­sta di proroga dei termini contrattuali deve essere formulata con congrue anticipo rispetto alla scadenza del termine contrattuale anche per tener conto del fatto che sull’istanza di proroga si pronuncia, con eventuale accoglimento totale o parziale, il responsabile del procedimento, sentito il direttore dei lavori, entro trenta giorni dal ricevimento dell’istanza. Brevi passaggi che vanno dalla richiesta alla concessione di proroga che ritengo tutti debbano conoscere compresi i minorenni e i menomati. I cittadini sappiano! e il giovane diciottenne non farà piu’ domande imbarazzanti, che probabilmente scendono dagli angoli piu’ remoti della fantasia. Poi c’e’ il giornale dei lavori di cui all’articolo 157 del Regolamento n. 554/1999 che e’ un registro, soggetto all’imposta di bollo in caso d’uso, in cui viene annotato cronologicamente tutto quanto interessi l’andamento tecnico ed economico dei lavori. In particolare il giornale dei lavori e’ tenuto da un assistente del direttore dei lavori, per annotare in ciascun giorno l’ordine, il modo e l’attività con cui progrediscono le lavorazioni, la specie ed il numero degli operai, l’attrezzatura tecnica impiegata nonchè quant’altro interessi l’andamento tecnico ed economico dei lavori. Sul giornale dei lavori devono essere riportate, poi, le circostanze e gli avvenimenti relativi ai lavori che possano influire sui medesimi, inserendovi le osservazioni metereologiche, le indicazioni sulla natura dei terreni e quelle particolari che possano essere utili. In esso vanno annotati integralmente tutti gli atti prodotti ed e’ compito della direzione lavori controllare l’esattezza delle annotazioni.  Il sistema Italia c’e’ occorre solo applicarlo.

 

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